Basteranno 100 giorni per fermare la guerra in Ucraina?
Voci dall'America

Basteranno 100 giorni per fermare la guerra in Ucraina?

Durante la campagna elettorale, Donald Trump aveva promesso di porre fine  alla guerra in Ucraina "entro 24 ore" dal giuramento. A cinque giorni dall'insediamenteo il geniale piano di Donald Trump per costringere l'Ucraina ad accettare un compromesso e la Russia a cessare l'attacco, é stato descritto dallo stesso Trump sul suo social network personale. Ci vorrà più tempo.

Il 22 gennaio, quando ancora non si era asciugato l'inchiostro delle firme sui decreti che hanno riportato gli Stati Uniti indietro di almeno quattro anni, ma per molti versi di un secolo, dallo Studio Ovale il Presidente ha mandato via "Truth" al suo omologo russo un messaggio sorprendente  (https://truthsocial.com/@realDonaldTrump/posts/113872782548137314
che sarebbe consigliabile leggere in originale  piuttosto che nella traduzione:

"Non ho intenzione di danneggiare la Russia. Amo il popolo russo e ho sempre avuto un ottimo rapporto con il presidente Putin, nonostante le bufale raccontate dalla sinistra radicale. Russia, Russia, Russia. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia ci ha aiutato a vincere la Seconda guerra mondiale, perdendo quasi 60.000.000 di vite. Detto questo, farò un grandissimo FAVORE alla Russia, la cui economia sta fallendo, e al Presidente Putin. Calmatevi ora e FERMATE questa ridicola guerra! NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. Se non raggiungiamo un “accordo”, e presto, non avrò altra scelta che imporre alti livelli di tasse, tariffe e sanzioni su qualsiasi cosa venga venduta dalla Russia agli Stati Uniti e ad altri paesi alleati. Facciamola finita con questa guerra, che non sarebbe mai iniziata se fossi stato io Presidente! Possiamo farlo nel modo più semplice o in quello più difficile: il modo più semplice è sempre il migliore. È tempo di "FARE UN AFFARE". NON SI DOVREBBE PERDERE ALTRE VITE!!!"

Non si riconosce il tono abituale di questo uomo politico nato sulle ali del "you are fired". A essere soprendenti sono tanto i pur insoliti i richiami all'alleanza con la Russia (sovietica) nella Seconda Guera Mondiale. O quelli, abituali, alla presunta responsabilità dell'amministrazione Biden nello scoppio del conflitto Ucraino nel 2021. Ma é sorprendente che la sola garbata minaccia sia l'aggravamento della politica delle sanzioni già usate, senza effetti pratici, da Biden. E più di tutto il tono buonista più consono ad un personaggio d'altri tempi come Woodrow Wilson, con l'illusione che il buon senso possa fermare la prepotenza. Usando questo linguaggio timido e sottomesso, pieno di espressioni che assomigliano a messaggi in codice, sembra che il neo presidente voglia proprio dare fiato alle teorie dei complottisti che da anni affermano che sin dal 1987 il KGB lo aveva manipolato.

Ovviamente è ingenuo pensare  che questa sia la sola posizione che Trump intende prendere per contribuire alla fine delle ostilità in Ucraina, e ci si deve invece aspettare che le diplomazie trovino il vero contenuto del possibile compromesso. Ma nell'era digitale la maggioranza dei cittadini tendere a credere che quanto viene pubblicato sui social network sia vero.

Sul fronte ufficiale, il senatore Marco Rubio, scelto da Trump quale Segretario di Stato, ha detto durante l'udienza di conferma al Senato USA che fare un accordo di pace tra Ucraina e Russia sarà "molto difficile perché conflitti di questa natura, che hanno motivazioni storiche, richiedono molta diplomazia e duro lavoro, ma è qualcosa che deve accadere". Analoga prudenza è stata usata dal generale Keith Kellogg, nominato inviato speciale di Trump in Ucraina. Kellogg che inizialmente avrebbe dovuto partire per l'Ucraina subito dopo l'insediamento di Trump, ha dovuto posticipare il viaggio. E già al momento della nomina aveva dichiarato a Fox News "Fissiamo un obiettivo  a 100 giorni per assicurarci che la soluzione sia solida, sostenibile e che questa guerra finisca in modo da fermare la carneficina". Il termine di 100 giorni sarebbe stato confermato da Trump nelle istruzioni al generale, insieme all'atro fine prioritario della sua missione che sarebbe il salvataggio dell'Ucraina e della sua sovranità. Secondo le indiscrezioni trapelate, nel piano sarebbe anche essenziale il rinvio sine die dell'adesione dell'Ucraina alla NATO.

Le posizioni critiche di Trump nei confronti dell'Europa, e la considerazione da lui ripetutamente espressa che la guerra in Ucraina sia un problema europeo, sembrano indicare che la nuova amministrazione vuole fare pressione sulla stessa Ucraina e sul fronte degli alleati. La guerra potrebbe finire, in questa visione solo convincendo l'Ucraina a fare concessioni alla Russia, e così aggirando il rifiuto russo di negoziare mentre l'Armata ex rossa consolida le posizioni nell'Ucraina orientale. In realtà in questo momento Mosca sembra particolarmente debole, avendo schierato metà delle sue forze sul fronte ucraino, arrivando al punto di abbandonare la difesa del regime di Assad in Siria per mancanza di risorse disponibili. Inoltre l'economia russa dopo tre anni di sforzo bellico è messa a dura prova, con i tassi di interesse oltre il 20 percento, il rublo ai livelli più bassi da anni e una crescita attesa fra 0,5 e 1,5 % nel 2025, in ribasso rispetto al 3,6 percento del 2024. Forse è questa la motivazione della posizione insolitamente morbida espressa nel messaggio di Trump a Putin. Ma questi calcoli erano già stati fatti, erroneamente, da molti osservatori alla vigilia dell'invasione nel 2022, e ripetere l'errore sarebbe imperdonabile.

L'interdipendenza anche fra nemici che caratterizza l'economia mondiale, complica comunque la ricerca di una soluzione. Foreign Affairs ha fatto notare che "i produttori di petrolio russi sono in larga parte sfuggiti alle sanzioni degli Stati Uniti, a causa delle preoccupazioni degli alleati europei per gli aumenti dei prezzi". Il rischio sarebbe quindi anche oggi tutto sul versante europeo, vista la perdurante dipendenza UE dal gas russo, e il rischio che gli aumenti dei costi energetici ricadano principalmente su governi e cittadini europei. E alcuni governi europei (Francia - Germania) saranno nel nel 2025  sotto scrutinio anche elettorale da parte dei loro amministrati, motivo in più per usare cautela ed evitare rischi. Ma anche se venisse seguita strada, é difficile prevederne l'efficacia,  visto che gli stati della UE (e gli Stati Uniti), pur cercando di imporre un tetto alle importazioni di petrolio russo, non possono impedire che Mosca usi il mercato nero e le "flotte ombra" per continuare a operare in barba alle sanzioni.

La soluzione del conflitto in Ucraina si avvia a diventare il primo banco di prova della reale capacità dell'amministrazione Trump di realizzare la promessa elettorale di far contare di più gli Stati Uniti nel sistema geopolitico mondiale. Al momento di certo c'è solo che, per farlo, 24 ore non bastano.

https://truthsocial.com/@realDonaldTrump/posts/113872782548137314
https://english.nv.ua/nation/keith-kellogg-trump-s-80-year-old-envoy-tackling-the-ukraine-war-in-100-days-50483763.html

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