Diario - Alleanze estere e primi problemi interni per Joe Biden

Diario - Alleanze estere e primi problemi interni per Joe Biden

4 Maggio – Inizio della riunione dei ministri degli esteri del G7, prima tappa del secondo viaggio europeo in 4 mesi del segretario di stato americano Antony  Blinken. In un comunicato emesso dopo due giorni di incontri emergono tre indicazioni: 1) invito alla Cina "a partecipare in modo costruttivo al sistema internazionale basato su regole", e “forte opposizione a qualsiasi azione unilaterale che potrebbe intensificare le tensioni e minare la stabilità regionale e l'ordine internazionale basato su regole e con seria preoccupazione per i rapporti di militarizzazione, coercizione e intimidazione". I ministri auspicano che Cina "agisca in modo responsabile nel cyber-spazio", astenendosi dal furto di proprietà intellettuale, ponendo fine alle pratiche che "minano" il libero scambio e fermare le violazioni dei diritti umani sia contro gli uiguri nella regione dello Xinjiang, sia contro il popolo del Tibet"; 2) La Russia è stata messa sotto accusa per "attività maligne" volte a minare le democrazie; l'uso della disinformazione; e "attività informatica dannosa", mentre c'è una nuova condanna dell'avvelenamento sul territorio russo del dissidente Alexei Navalny con un agente nervino. Secondo fonti diplomatiche è tuttavia emerso il chiaro desiderio di migliorare le relazioni con Mosca, definite nel comunicato finale "stabili e prevedibili”. 3) il comunicato caldeggia l'apertura dei negoziati di adesione all'UE per l'Albania e la Macedonia del Nord, e sollecitano il Kosovo e la Serbia a normalizzare le loro relazioni dopo la dichiarazione di indipendenza del primo, pur tenendo come punto fermo l’integrità territoriale della Bosnia ed Erzegovina.

05 Maggio – L’amministrazione Biden nella riunione del WTO ha appoggiato la richiesta di rivedere il sistema dei brevetti sui vaccini, presentata da India e Sud Africa . La discussione in merito non ha ancora portato alla condivisione delle modalità di applicazione di questa importante innovazione nel sistema mondiale di controllo del commercio e di gestione della vigilanza sanitaria, che ha l'appoggio dell'ONU. Le case farmaceutiche, i cui corsi di borsa hanno subito immediate quanto lievi conseguenze negative, hanno espresso le loro preoccupazioni: l'amministratore delegato della Pharmaceutical Research and Manufacturers of America (PhRMA), Stephen J. Ubl , ha sostenuto che la proposta "non affronta le vere questioni da risolvere per aumentare la produzione di vaccini, che sono la distribuzione e la disponibilità limitata di materie prime". In generale le obiezioni dei produttori sembrano concentrarsi sulle contro proposte, ma non sembrano preludere un’opposizione preconcetta alla decisione, anche se sono stati evidenziati i rischi che Russia e Cina approfittino della svolta per ottenere una tecnologia che al momento sono state incapaci di produrre. Fra gli analisti, Thomas Bollyky, direttore del Global Health Program del Council on Foreign Relations, ha affermato che si deve puntare ad aumentare da subito la produzione globale di vaccini:. "Non è solo una questione di proprietà intellettuale. È essenziale il trasferimento di know-how. Persino la rinuncia alla proprietà intellettuale potrebbe non essere il modo migliore per ottenere il risultato atteso. I vaccini sono il risultato di un processo biologico tanto quanto un prodotto industriale. Si è visto negli ultimi mesi quanto sia difficile per l'azienda che detiene il brevetto cambiare questo processo per aumentare la produzione, si deve trovare il sistema per prevenire tutti i problemi che potrebbe incontrare un produttore su licenza, fornendogli tutti gli opportuni elementi di conoscenza sul prodotto e sul processo".

5 Maggio – la commissione arbitrale di Facebook, formata da giornalisti, attivisti e avvocati ha confermato il bando dal social network di Donald Trump, ponendo fine al tentativo di ritorno immediato dell'ex presidente sui social media tradizionali e rinnovando un dibattito sul potere tecnologico dell piattaforme online. L'Organismo di Vigilanza di Facebook, ha stabilito che il social network aveva ragione a bloccare Trump per il suo ruolo di istigatore dell'insurrezione a Washington a gennaio. Tuttavia secondo gli stessi arbitri la sospensione a tempo indeterminato è da considerarsi una sanzione "non appropriata",  perché le regole interne prevedono solo la sospensione a tempo determinato o il divieto permanente. L'Organismo ha dato ai manager di Facebook sei mesi per prendere una decisione finale sullo stato dell'account di Trump. La decisione è stata fortemente criticata da D. Trump che invoca il rispetto della democrazia, ma pensa di più alla sua diminuita visibilità e ai costi necessari per una strategia alternativa di comunicazione. La decisione è problematica in primo luogo per la stessa Facebook, cui è stata rimandata la soluzione del che sperava sarebbe stato risolto dall’Organismo. La società si trova sotto attacco da ogni versante politico: i sostenitori di Trump sono infuriati per il divieto e progettano ritorsioni, ma ci sono critici anche fra i liberal, che spingono per una più ampia regolamentazione dei social media.

6 maggio - Il segretario di Stato Antony Blinken ha ribadito il sostegno di Washington all'Ucraina incontrando il presidente Volodymyr Zelenskyy a Kiev. Gli Stati Uniti sostengono la "sovranità, integrità territoriale e indipendenza" dell'Ucraina, così come gli sforzi ucraini per affrontare la corruzione diffusa e attuare riforme. Con questa visita all’inizio del suo mandato Blinken ha dato il segnale che l'Ucraina è una priorità per la politica estera del presidente Joe Biden, senza troppo incoraggiare le aspirazioni euro-atlantiche dell'Ucraina, pur mantenendo il sostegno militare e finanziario degli Stati Uniti.

7 maggio - Il deludente rapporto sul lavoro pubblicato dal Dipartimento del Lavoro rappresenta il primo e decisivo banco di prova della strategia del presidente Biden per rilanciare l'economia; l’opposizione repubblicana e gli ambienti imprenditoriali avvertono che le politiche del presidente, che includono l’aumento dei sussidi di disoccupazione, stanno causando una carenza di manodopera e che la sua agenda più ampia rischia di alimentare un'inflazione incontrollata. L'amministrazione non ha mostrato segni di cambiamento di rotta, difende i sussidi ai disoccupati, e rilancia sostenendo che la spesa pubblica per infrastrutture, assistenza all'infanzia, istruzione aiuterà a creare posti di lavoro nuovi e meglio retribuiti, dopo la pandemia.

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