Diario - Le riforme di Biden fra consenso e resistenze
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Diario - Le riforme di Biden fra consenso e resistenze

Il processo per l’omicidio Floyd a Minneapolis continua a dividere l’opinione pubblica americana, e a preoccupare i leader politici per le potenziali tensioni che ogni possibile verdetto potrebbe innescare. Eloquente in questo senso, sin dal titolo, l’editoriale del New York Times del giorno di Pasqua: "C'è una linea di continuità fra un cappio al collo e un ginocchio sul collo."

https://www.nytimes.com/2021/04/04/opinion/chauvin-trial-george-floyd.html?action=click&module=Opinion&pgtype=Homepage

05 aprile: sono in corso le grandi manovre parlamentari per l’approvazione del secondo massiccio intervento governativo con investimenti per le infrastrutture e il welfare. Con una maggioranza appesa al voto della vicepresidente Harris, i democratici devono ottenere qualche voto dal campo avverso e cercare di tenere compatto il loro gruppo. Biden farà la sua parte invitando i repubblicani alla Casa Bianca, per negoziare qualche voto, ma finora non è in corso una campagna coordinata fra governo e gruppi parlamentari per ottenere voti dal GOP. Fra i democratici c’è già stata una voce dissenziente sulla possibilità di finanziare parte dell’operazione con un aumento delle tasse per le imprese, e viene dal senatore del West Virginia Joe Manchin. E’ quindi fondato l’interrogativo sul reale spazio a disposizione dei Democratici per aumentare le spese. Non si tratta solo di sapere se il Presidente Biden riuscirà a far passare un disegno di legge, ma di capire se il pendolo della democrazia americana è tornato davvero verso l’estensione del ruolo del governo federale anche con l’aumento della spesa pubblica, a scapito del liberismo trionfante da quasi quarant’anni, anche durante le amministrazioni democratiche di Clinton e Obama.

05 aprile: Continua la crisi migratoria al confine tra Stati Uniti e Messico: i nuovi arrivi sono stati di oltre 170.000 persone nel mese di marzo, il più alto da un decennio. E una percentuale più alta del solito di questi migranti è costituita da minori non accompagnati; l'amministrazione ha recentemente aperto la sua decima struttura di alloggi temporanei per accogliere questi giovani arrivati. La causa più immediata dell'aumento dell'immigrazione secondo l’amministrazione Biden va ricercato in due convergenti fattori critici: anzi tutto climatici, la serie di uragani mortali che hanno investito l'America centrale lo scorso anno, parte di una tendenza più ampia alimentata dal cambiamento climatico. La distruzione dei, soprattutto in Honduras e Guatemala, ha causato circa nove milioni di sfollati. Inoltre, la pandemia da Covid-19 ha devastato le comunità urbane e rurali della regione e ha spinto un numero enorme di persone a mettersi in viaggio, pur nelle aumentate condizioni di pericolo sanitario. Per tutta la seconda metà del Novecento l'approccio degli Stati Uniti alla sicurezza e alla geopolitica nella regione si è basato sul sostegno a regimi autoritari e sulla guerra alla droga. Con l'effetto indesiderato di far aumentare gli squilibri sociali e la corruzione in tutto il centro America, finendo per incentivare l’immigrazione piuttosto che combatterne le motivazioni.

A proposito di immigrazione, si sono concluse le indagini sul catastrofico incidente stradale dello scorso 2 marzo su una piccola strada di campagna, la State Route 115, nella Imperial Valley della California, 110 miglia a est di San Diego. A causa di un colpo di sonno o dell’abbagliamento per il sole dell'alba, un furgone stipato da 25 persone si è scontrato con un camion rimorchio: tredici fra loro sono morti. Poche storie di immigrazione clandestina fra i passeggeri, ma piuttosto di lavoro precario, di famiglie che vivono sparpagliate in villaggi distanti fra loro decine miglia, e probabilmente caporalato. Una tragedia che illustra meglio di ogni discorso politico la drammatica situazione delle zone di frontiera, per i migranti e per i residenti.

Tanto il pacchetto di leggi sulle infrastrutture che quello sull’immigrazione dovranno superare un problema nuovo per la maggioranza democratica: il controllo della Camera dei Rappresentanti è reso più fragile da cinque seggi divenuti vacanti per il ritiro dei titolari, che riducono il margine di 222-213 determinato nelle ultime elezioni. Questo in attesa delle elezioni suppletive in Louisiana , Texas,  New Mexico e Ohio, già fissate di qui alla fine dell’anno, mentre in Florida non sono ancora state fissate le date.

05 Aprile. Fra le nuove leggi statali in materia di elezioni, spicca l’eccezione del Kentucky, solidamente repubblicano, che ha adottato una legge che allarga i diritti esattamente nel senso auspicato dalla proposta Biden: stabilisce tre giorni di voto anticipato; introduce centri di voto che consentirebbero più opzioni di voto di persona; crea un portale online per registrarsi e richiedere schede elettorali; e consente agli elettori di risolvere autonomamente i problemi per le schede elettorali per gli assenti. Lo stato aveva una delle leggi sul voto più rigide del paese prima del 2020, con non un solo giorno di voto anticipato e limiti rigorosi al voto per assente.

06 Aprile. Manovre in casa repubblicana con obbiettivo presidenziali 2024: l'ex vicepresidente Mike Pence ha annunciato la formazione di una nuova organizzazione politica, Advancing American Freedom, con la missione di "promuovere i valori conservatori tradizionali", sostenere "le politiche di successo dell'amministrazione Trump" e opporsi alla "espansione del governo" di Biden. Il comitato consultivo dell’associazione è tutto composto da ex funzionari dell'amministrazione Trump. La notizia è arrivata lo stesso giorno in cui Simon & Schuster ha annunciato che pubblicherà l'autobiografia di Pence come parte di un contratto di due libri.

06 Aprile. La decisione della Major League Baseball, responsabile del più popolare sport americano, di spostare la partita dell’anno da Atlanta per protesta verso la legge della Georgia che limita il diritto di voto, è un ulteriore segnale di un particolare scollamento fra alcuni bastioni del conservatorismo e il Partito Repubblicano. Mentre illustri senatori repubblicani come Marco Rubio della Florida hanno attaccato i dirigenti del baseball, grandi aziende come Coca Cola e Delta, con sede in Georgia, hanno invece preso pubblicamente posizione contro la legge, interrompendo i finanziamenti ai politici locali che hanno approvato la nuova norma. E la Borsa continua a festeggiare Biden con costanti rialzi, come non aveva mai fatto con Trump. Da questi segnali sembrerebbe che alcuni fra i tradizionali fiancheggiatori del Partito Repubblicano siano più attenti  al richiamo della responsabilità dopo la sbornia populista degli ultimi quattro anni.

07 Aprile. Gayle Smith, che ha contribuito a guidare la risposta degli Stati Uniti all'Ebola, gestirà al Dipartimento di Stato la diplomazia sui vaccini di Biden, con l’obbiettivo di portare le nazioni più ricche a distribuire le vaccinazioni in modo più equo in tutto il mondo. Giornalista e attivista, a lungo attiva con incarichi politici, nel 2015 venne nominata dal presidente Obama amministratore dell'Agenzia per lo sviluppo internazionale.

08 Aprile. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha affermato che un attacco alle Filippine "innescherebbe" una reazione obbligata statunitense ai sensi del trattato di difesa congiunta e ha fatto eco alle preoccupazioni filippine per la concentrazione di navi cinesi nel contestato Mar Cinese Meridionale. Price ha anche detto che gli Stati Uniti “resisteranno” alla coercizione cinese su Taiwan, che ieri ha segnalato incursioni nel suo spazio aereo da parte della Cina.

09 Aprile Il Presidente Biden ha firmato un ordine esecutivo che istituisce una commissione di studio per la riforma della Corte Suprema. L‘idea di intervenire sul funzionamento istituzionale della Corte si è diffusa dopo l’eccessiva politicizzazione della funzione giudiziaria, dovuta a entrambi i partiti, anche se gli ultimi due episodi sono targati repubblicani; l’ostruzionismo che nel 2016 impedì a un presidente in scadenza - Obama  - di nominare il giudice Garland, oggi ministro della giustizia, e in senso uguale e contrario la nomina a tempo di record da parte di un presidente in scadenza - Trump  - del giudice Barrett dopo la morte del giudice Ginsberg. Joe Biden anche in questo frangente segue il percorso storicamente fatto da F. D. Roosevelt: pur pressato da una Corte ideologicamente avversa all'amministrazione, e dalla tentazione di aumentare il numero dei giudici, per diluire la maggioranza, ha deciso di affidare la questione a una commissione di studio. A dirigerla Bob Bauer, già consigliere legale della Casa Bianca sotto il presidente Barack Obama, e Cristina Rodríguez, una professoressa della Yale Law School che era il viceprocuratore generale di Obama nell'Office of Legal Counsel. La commissione avrà 180 giorni di tempo per raccogliere pareri e formulare proposte, e le sue sedute saranno pubbliche. Si tratta come minimo di una forma di pressione sugli attuali giudici che nei loro giudizi, e nella meccanicità del loro schierarsi sempre con le medesime maggioranze, disapplicano la regola proclamata dall’attuale Chief Justice, John G. Roberts, secondo cui non esistono giudici liberali e conservatori, ma solo giudici.

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Di Gianfranco Pascazio
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