Diario. Per Biden, difficile la strada verso il cambiamento

Il 23 Febbraio la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di respingere la richiesta di D. Trump di impedire la consegna dei suoi documenti fiscali al pubblico ministero dello stato di New York Cyrus Vance jr. Le dichiarazioni dei redditi di Trump non dovrebbero diventare pubblici, come ogni elemento delle indagini penali dei pubblici ministeri, ma potrebbero essere usati dai magistrati di New York, fornendo nuovi strumenti per provare se Trump ha fatto false dichiarazioni a istituti di credito e funzionari del fisco.

Lo stesso giorno diverse testate hanno riferito che Timothy Wu, professore della Columbia University e crociato antitrust che ha coniato il termine "neutralità della rete", entrerà a far parte del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, secondo fonti interne all’amministrazione. Wu è l'autore di “The Curse of Bigness: Antitrust in the New Gilded Age”, ed è considerato uno dei leader del fronte progressista che chiede un approccio più aggressivo del governo su Big Tech. Se la notizia fosse confermata ci si potrebbe aspettare un svolta verso una maggiore aggressività nella campagna anti trust nel settore digitale.

Il 23 febbraio il Senato ha confermato le nomine presidenziali di Merrick Garland come Attorney General, di Linda Thomas-Greenfield quale ambasciatore americano alle Nazioni Unite (vedi il post del 29 Novembre 2020 "Politica estera USA: una ricostruzione bipartisan") e Jennifer Granholm come segretario all’ Energia.  Con queste nomine, a quasi 40 giorni dall’inaugurazione sono stati assegnati solo 11 dei 23 posti di gabinetto che devono essere confermati dal Senato. Erano già stati confermati: Blinken esteri, Yellen Tesoro, Austin difesa, Vinslack agricoltura, Buttgieg trasporti, McDounough veterani, Mayorkas sicurezza, Haines intelligence. Alcune nomine sono in bilico per le possibili defezioni nei ranghi democratici: Tanden al budget e Becerra alla salute.

Il 24 febbraio il Presidente ha confermato la portata quantitativa del programma di stimolo all’economia da lui proposto: 1.900 miliardi di dollari, 1.400 dollari pro capite, insieme all’aumento a 15 dollari l’ora del salario minimo. Gli osservatori si aspettavano modifiche, perché fra i democratici sono possibile alcune defezioni. Inoltre la possibilità che l’opposizione repubblicana decida per l’ostruzionismo (filibustering) che porterebbe a 60 il numero di senatori necessario perché la legge passi, rende più difficile il processo di approvazione. Negli ultimi 20 anni, con maggioranze repubblicane e democratiche, importanti pezzi del programma legislativo presidenziale, sono stati approvati nonostante l'ostruzionismo. Che allunga i tempi, ma dà spazio per una ricerca di un ampio consenso, anche mediante compromessi, e un più approfondito dibattito, nel solco della tradizione costituzionale detta “checks and balance”. Starà poi agli elettori trarne le conseguenze al momento delle elezioni di metà mandato nel 2022. La Camera dei Rappresentanti ha approvato il testo nel suo insieme il 26 Febbraio, e la battaglia si sposta al Senato, dove i Democratici, visto la già menzionata scarsa unità del gruppo, hanno pronto un piano B: se non riusciranno a trovare gli 11/12 voti necessari per superare l’ostruzionismo, potrebbero introdurre una norma separata per penalizzare fiscalmente le imprese che non pagano 15 dollari di salario minimo. Questa misura potrebbe essere votata anche dai democratici che hanno annunciato la loro contrarietà alla modifica del salario minimo, timorosi di perdere la propria base elettorale. Secondo i sondaggi però la misura sarebbe gradita dal 64% degli elettori, una percentuale superiore a quella dei votanti democratici alle ultime politiche.

Il 25 febbraio il Presidente Biden ha ordinato un attacco con razzi terra-aria contro alcune strutture in territorio siriano di gruppi militanti sostenuti dall'Iran, tra cui Kata'ib Hezbollah e Kata'ib Sayyid al Shuhada, che avevano nelle scorse settimane attaccato siti militari americani nella regione. Il portavoce del Pentagono ha detto che gli Stati Uniti intendono “proteggere il personale della coalizione americana. Allo stesso tempo, agire in modo proporzionato per ridurre la tensione sia nella Siria orientale che in Iraq ".

Mentre si moltiplicano le voci sulle difficoltà del negoziato in corso con l’Iran per il rinnovo del Trattato sul nucleare, il 25 febbraio l’Associated Press ha diramato la notizia che sarebbe stato ultimato un nuovo impianto nucleare segreto israeliano vicino a Dimona, 55 miglia a sud di Gerusalemme.  L'arsenale nucleare di Israele non è mai stato ufficializzato, ma è considerato un dato di fatto acquisito in ogni studio geopolitico sulla regione, e gli analisti stimano che Israele abbia materiale per almeno 80 bombe. Il sito nucleare costituisce un ampliamento del preesistente Centro di ricerca nucleare Shimon Peres Negev, realizzato con il supporto tecnico francese, alla fine degli anni '50.

Con un’azione coordinata, il dipartimento di Stato e l’intelligence americana hanno creato le premesse per una revisione delle relazioni con l’Arabia Saudita. Il Presidente Biden intende sviluppare la relazione direttamente il re Salman, trascurando l'uomo forte del regime, il principe ereditario Mohammed bin Salman. Il principe  era stato l’interlocutore dal genero e consigliere di Trump, Jared Kushner, architetto degli Accordi di Abramo e della politica mediorientale degli Stati Uniti negli ultimi quattro anni  Secondo l’ufficio stampa della Casa Bianca, il Presidente Biden ha parlato telefonicamente con sovrano saudita, confermando l'ottimo stato dei rapporti generali fra le due nazioni, ma ritornando sul tema delle violazioni dei diritti umani, completamente silenziato negli anni di Trump. Nello stesso tempo sono stati diffusi rapporti dell’intelligence americana che collegano direttamente Mohammed bin Salman all’assassinio del dissidente Jamal Khashoggi, avvenuto nel 2018 a Istanbul. Dopo avere limitato la vendita di armi e tagliato il sostegno alla guerra del regno in Yemen, l'amministrazione Biden ha anche chiarito che il Presidente parlerà solo a re Salman, e non intende dialogare con il principe ereditario. Resta da vedere se il tentativo della nuova amministrazione di aggirare il giovane e dinamico principe (35 anni), concentrandosi solo sul padre (84 anni), avrà successo almeno nel breve termine.

Domenica 28 febbraio è previsto l’intervento alla Conferenza di azione politica conservatrice CPAC dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, alla prima uscita pubblica da quando ha lasciato l'incarico. Secondo le previsioni, Trump dovrebbe delineare la sua visione per il futuro del partito repubblicano, candidandosi alla presidenza nel 2024.