I primi ambasciatori nominati da Biden: ritorno (gradito) al passato

Il Presidente Joe Biden ha annunciato la nomina di nove diplomatici di carriera per altrettante funzioni di ambasciatore, e nominato alcuni funzionari chiave al Dipartimento di Stato.

La scelta di funzionari di carriera per i posti di vertice rappresenta un segnale del nuovo corso rispetto all'amministrazione Trump, che aveva preferito nominare figure politiche e  costantemente diffidato dei diplomatici di carriera. Un forte movimento di opinione da parte di importanti ex appartenenti alla struttura del Dipartimento di stato, come Linda Thomas-Greenfield incaricata da Biden come ambasciatrice presso le Nazioni Unite, aveva rivendicato il ritorno alla prevalenza dei funzionari di carriera per la guida delle sedi diplomatiche all'estero. Mediamente dai tempi di Jimmy Carter a sino a Barack Obama il 31% degli ambasciatori è stato di nomina politica, quota salita al 43% sotto l'ex presidente Donald Trump. Il percorso di rinnovamento dei ruoli è stato reso difficile dall'eredità avvelenata lasciata da Trump, sia per i tempi della transizione presidenziale, che per le regole burocratiche e di sicurezza introdotte da Mike Pompeo, che hanno complicato l'azione del nuovo Segretario di stato A. Blinken.

Gli ambasciatori nominati sono:

Larry Edward André, Jr. – Somalia

Elizabeth Moore Aubin – Algeria

Steven C. Bondy – Bahrain

Maria E. Brewer – Lesotho

Marc Evans Knapper – Vietnam

Christopher John Lamora – Camerun

Tulinabo S. Mushingi – Angola e Sao Tome & Principe

Michael Raynor Senegal e Guinea-Bissau

Eugene S. Young – Congo

sono tutti diplomatici di carriera, con importanti esperienze pregresse all'estero. Fonti dell'amministrazione lasciano prevedere che sia imminente anche la nomina dei nuovi ambasciatori presso sedi critiche come Unione Europea, NATO Germania e Cina. Secondo la stampa americana favorita per la rappresentanza USA presso la FAO a Roma sarebbe Cindy Mccain vedova del senatore repubblicano John Mccain che fu avversario di Barak Obama alle presidenziali del 2008, e poi molto critico nei confronti di D. Trump, che non partecipò alle sue esequie solenni nella Cattedrale di Washington nel 2018.

La Casa Bianca ha anche annunciato sette nomine per posizioni di alto livello presso il Dipartimento di Stato: Marcia Bernicat Direttore generale del Servizio Esteri, Karen Donfried capo del desk europeo, Barbara Leaf a desk Medio Oriente, Molly Phee desk Africa, Michele Sison affari delle organizzazioni internazionali, Gentry Smith sicurezza diplomatica e Anne Witkowsky operazioni di conflitto e stabilizzazione.

La commissione Affari esteri del Senato degli Stati Uniti è costituzionalmente competente per la conferma delle nomine presidenziali per posizioni di: segretario di stato, vice segretario, sottosegretario, segretario aggiunto, ambasciatore, rappresentante permanente presso organizzazioni internazionali, coordinatore nell'amministrazione centrale, direttore generale, direttore finanziario, ispettore generale, consulente legale, capo del protocollo.

Nel complesso il movimento diplomatico deciso da J. Biden, oltre a confermare la centralità del Dipartimento di Stato nella definizione della politica estera americana, va nel senso del rafforzamento del ruolo della diplomazia americana nello stabilire una rete globale di consenso per l'azione strategica del Presidente.

https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2021/04/15/president-biden-announces-his-intent-to-nominate-nine-career-members-of-the-senior-foreign-service-as-ambassadors/

https://foreignpolicy.com/2021/04/15/biden-state-department-white-house-picks-diplomats/?utm_source=PostUp&utm_medium=email&utm_campaign=32146&utm_term=Editors Picks OC&?tpcc=32146

https://edition.cnn.com/2021/04/15/politics/biden-ambassador-nominations/index.html