
I tagli dei costi federali USA: ruolo e strategia di Elon Musk
I media ogni giorno riportano notizie parziali e spesso non verificabili sull'attività pubblica di Elon Musk e del suo Department of Government Efficiency (DOGE).
Va detto preliminarmente che Musk ha definito questo dipartimento una casa di vetro, ma la parziale verità di questa affermazione è in sé un paradosso. Nessuna informazione ufficiale è disponibile sui progetti in corso, e nemmeno sui funzionari incaricati dallo stesso Musk di agire. E' noto che in alcuni casi i dipendenti federali hanno rifiutato l'accesso dei funzionari del DOGE ai loro uffici in quanto sprovvisti dei necessari accrediti minimi. Al contrario il sito web del DOGE è talmente trasparente che due siti indipendenti USA specializzati nel mondo digitale - "WIRE" e "404" - definiscono l'infrastruttura un "problema per la sicurezza dei dati", dilettantesca e aperta per qualsiasi hacker.
Per il momento nulla è stato comunicato ufficialmente circa la strategia perseguita, ad esempio non sono note eventuali valutazioni sulla continuità delle attività affidate agli uffici che subiscono i tagli. L'argomento non è puramente contabile, perché riguarda servizi che il governo rende a tutti i cittadini (come nel caso dei servizi sanitari) o a categorie vulnerabili (ad esempio i veterani).
La preoccupazione è forte se si considera il modus operandi seguito da Elon Musk e dai suoi assistenti nel passato, quando si è trattato di fare tagli sanguinosi in ambito di una società privata come Twitter/X. Oltre a licenziare tre quarti dei dipendenti senza preoccuparsi delle ripetute interruzioni del servizio erogato ai clienti, ad esempio la rinominata " X " per tagliare i costi ha seguito semplicemente la strada di ignorare le fatture, che fossero per affitti degli uffici o per pulizia e sorveglianza degli stessi. Come molti artisti del fallimento, non pagare e poi lasciare che i creditori si affannino a rincorrere improbabili recuperi, affrontando spese cospicue per un risultato incerto. La logica seguita sarebbe di attivarsi per realizzare una violenta inversione di tendenza sui costi, per poi occuparsi dei problemi conseguenti.
Il passo successivo, in termini di riorganizzazione del servizio pubblico, transiterebbe dall'intelligenza artificiale, che secondo le aspettative di molti potrebbe portare ad esisti simili a quelli della rivoluzione industriale, ma in chiave digitale. L'intenzione sarebbe quella di fare confluire in una struttura governativa il progetto più avanzato in materia di IA, e questo spiegherebbe la mossa fatta da Musk per impadronirsi di Open AI, allo stato la società più avanzata in Occidente in questo campo. Servono competenze integrate di informatica moderna, economia e futurologia per arrivare soltanto ad intuire cosa significherebbe per la società americana una pubblica amministrazione gestita con l'intelligenza artificiale, e controllata da un aspirante monopolista come Elon Musk.
I politologi Russell Muirhead (Dartmouth College) e Nancy Rosenblum (Harvard), in un intervento congiunto hanno sostenuto che smantellare la macchina governativa comporterà l'aumento dell'area grigia del "non governo", che è cosa ben diversa dalla semplice "deregulation" che fu teorizzata e realizzata da Ronald Reagan. Con l'obiettivo di depotenziare lo stato e praticando forme dirigistiche basate su poteri presidenziali privi di specifici controlli "viene erosa dal di dentro la capacità dello Stato di raccogliere informazioni accurate e di formulare giudizi efficaci; e con questo la sua capacità di progettare, perfezionare e implementare politiche di lungo periodo". I due studiosi ritengono che alla lunga questo stato di cose "rende debole quello che era l’uomo forte”. Si tratta di una totale inversione di tendenza rispetto allo standard in vigore negli USA dai tempi del del New Deal di Franklin D.Roosevelt, poi accettato sino ai giorni nostri, per cui la capacità amministrativa del governo corrisponde alla missione concepita dai Padri Fondatori. Dopo un dibattito costituzionale fra chi sosteneva che i governi statali sarebbero stati più vicini al popolo e chi voleva un forte governo centrale per orientare in modo coerente la nazione, Alexander Hamilton trovò la sintesi vincente sostenendo che l'obiettivo del governo centrale non era quello di riflettere le passioni delle maggioranze (locali o nazionali), ma di praticare una buona amministrazione per tutti. Quella formula di buon governo sembra diventata quasi impossibile nel periodo di violenta e assoluta polarizzazione che vive la politica americana.
Il quesito sostanziale per Musk, per il Presidente Trump e per gli americani, riguarda quindi il dopo: dato per accettato che ci siano sacche di inefficenza, se anche venissero eliminate con questo sistema, che tipo di servizi sarà in grado di erogare il governo federale ? E in quali condizioni saranno i cittadini dopo l'inevitabile interruzione dovuta alla violenta discontinuità con il passato?
La questione non riguarda solo gli americani, ma anche quegli europei che a parole sono pronti a seguire Trump, benché i diversi imitatori nostrani, siano solo cleptocrati dilettanti, al confronto. E' pensabile che in Italia o in Ungheria, con i sistemi di Musk, vengano ridimensionate le burocrazie nazionali, storicamente esorbitanti, e da sempre contigue al potere politico, di qualunque colore ?
Ogni previsione è azzardata. Wait and see.
https://www.404media.co/anyone-can-push-updates-to-the-doge-gov-website-2/
https://www.wired.com/story/the-official-doge-website-launch-was-a-security-mess/
https://www.wired.it/article/doge-musk-chatbot-ai-governo-gsai/