Joe Biden avvia la nuova regolamentazione digitale
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Joe Biden avvia la nuova regolamentazione digitale

Una delle priorità della presidenza Biden, indicata sin dal discorso di investitura di gennaio 2021, riguarda l'impulso alla regolazione del settore della tecnologia digitale. La direttrice della Federal Trade Commission (FTC), Lina Khan, ha recentemente confermato l'impegno dell'amministrazione su questo obbiettivo, evidenziando il lavoro sin qui svolto dall'agenzia nei settori della tecnologia dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria e l'emanazione di linee guida sulla questione della concentrazione delle attività digitali in capo a pochi grandi conglomerati finanziari.

Khan, nominata dal Presidente Biden all'inizio del suo mandato, ha parlato delle iniziative politiche in corso che si concretizzeranno in provvedimenti legislativi entro il 2023, dopo che diversi fattori avevano intralciato a lungo l'attività dell'agenzia. In particolare una battuta d'arresto nei piani della commissione era venuta da due sentenze della Corte Suprema (AMG Capital Management vs FTC US 19-508 e AbbVie Inc vs FTC - US 20.1293) che aveva censurato la politica sanzionatoria della FTC a fronte di pratiche riconosciute anti concorrenziali. Nel caso AbbVie la Corte Suprema ha confermato una sentenza per cui AbbVie, pur colpevole di pratiche illecite, non poteva essere colpita dalle sanzioni economiche proporzionali inflitte dalla FTC, per risarcire i consumatori vittime della condotta anticoncorrenziale della compagnia. La FTC aveva immediatamente ritirato altre procedure in corso allo stesso fine ed evidenziato la necessità di una normativa che dotasse l'agenzia del potere di chiedere un equo ristoro monetario per i consumatori nei casi di violazione delle regole sulla concorrenza, ma il Congresso non è ancora riuscito a introdurre nuove norme.

Un altro blocco politico per la FTC si è registrato sul versante delle nomine: il Congresso ha sbloccato la nomina del Presidente della FTC, Alvaro Bedoya solo lo scorso 16 maggio 2022, grazie ad una recuperata maggioranza democratica nella commissione, che fa presagire la ripresa dell'iniziativa governativa in materia di antitrust e protezione dei consumatori. La guida di Bedoya sarà decisiva anzi tutto in materia di privacy digitale, vista la sua precedente esperienza come direttore del Center on Privacy and Technology della Georgetown University. Negli ultimi due anni, a seguito della pandemia, la dipendenza dalle tecnologie è aumentata notevolmente, insieme alla dipendenza dei consumatori da strumenti e servizi digitali, diventati essenziali per gestire quasi ogni aspetto della vita quotidiana. L'amministrazione è impegnata nel mettere in pratica le indicazioni del Presidente Biden, che ha indicato i rischi di una deriva di concentrazione che è percepita come un danno per la libertà e vitalità dei mercati digitali. Oltre alle classiche ricette antitrust Biden ha insistito sulla necessità di introdurre una serie di nuovi concetti come sostenibilità ed equità (Executive Order on Promoting Competition in the American Economy - 9 luglio 2021), pur consapevole della limitata possibilità di intervento della politica in ambiti relativamente nuovi e molto mutevoli nel breve periodo, ancora privi di una condivisa base giuridica.

Dopo avere incrementato l'attività dell'agenzia per l'applicazione delle leggi esistenti sulla raccolta dei dati, Khan ha annunciato che la FTC sta anche valutando la possibilità di estendere la sua autorità di regolamentazione: nel settore educativo la FTC ha recentemente pubblicato una direttiva in cui chiarisce come la tecnologia educativa che è proliferata nelle scuole americane durante la pandemia debba interagire con il "Children's Online Privacy Protection Act". Sono stabilite regole su quali informazioni sui bambini possono essere raccolte, integrandole con nuove condizioni per la partecipazione dei bambini al lavoro scolastico sulla consegna dei dati. Ad esempio è stato escluso l'obbligo di sorveglianza dati per poter attivare programmi informatici che permettono di fare i compiti da remoto, precisando le condizioni di accesso al servizio.

La FTC nel settore sanitario ha avviato su una categoria di produttori ed intermediari, i gruppi di fornitori, definiti "terze parti" nel rapporto fra consumatore e farmacista. Questi fornitori operano stato per stato con diversi gradi di autonomia in relazione ai margini di guadagno per la vendita di farmaci prescritti per conto degli assicuratori sanitari, e con diverse modalità per quanto riguarda l'accesso dei cittadini ai loro servizi ed il controllo dei dati personali. La FTC è anche intervenuta pesantemente nel mercato, aprendo un procedimento giudiziario per bloccare progetti di fusione fra gruppi di ospedali privati nel New Jersey e nello Utah, basandosi sui precedenti storici per questo genere di misure. Secondo l'amministrazione, la concentrazione della proprietà di strutture ospedaliere in aree ben definite, può danneggiare la concorrenza portando ad aumenti di prezzi più alti riduzione delle possibilità di accesso ai servizi sanitari.

L'agenzia ha anche lanciato un'indagine sulla recente carenza di latte in polvere per bambini per scoprire come il consolidamento del mercato potrebbe aver contribuito al problema e alle potenziali carenze future in tutta l'economia (vedi post "La crisi alimentare" in pari data su questo blog ).

L'agenzia, ripercorrendo la principali area di interesse nelle passate esperienze accademiche dei suoi vertici, ha avviato una revisione delle linee guida sulle fusioni insieme con la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, aprendo la discussione sul tema con diversi forum locali nei quali sono stati coinvolti i principali attori del mercato in tutto il paese, come premessa di un processo normativo condiviso con le parti in causa. In un periodo ricco di richieste di fusione ed acquisizione, la FTC ha operato per il rispetto delle regole sulla concorrenza esistenti, concentrando la sua attenzione sulle aziende in posizione dominante, come nel caso antitrust in corso contro Facebook e in quello annunciato nei confronti di Amazon.

Se l'argomento "digitale" sarà certamente importante nella valutazione sull'operato di Jeo Biden che l'elettorato esprimerà a novembre 2022 e poi nel 2024, i risultati dell'azione della FTC sono decisivi a livello planetario, considerando i progressi lenti ma costanti del coordinamento fra USA e Commissione europea (Privacy Shield 2.0), e l'opposta, ma contradditoria, politica, protezionistica e  dirigistica, condotta in materia da parte delle autorità cinesi. Ne è un recente esempio la minaccia di nazionalizzazione della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Ltd (nota come Tsmc), la multinazionale che ha sede in quella che nacque come "Cina nazionalista", numero uno al mondo nella produzione dei microchip, essenziali in interi settori dell'industria, dall’automotive all’elettronica. Nella prima potenza dell'occidente liberal democratico, il governo deve superare crescenti resistenze politiche e ideologiche, oltri agli interessi monopolistici, per riuscire ad imporre una minima razionalizzazione nel sistema digitale. Il concorrente orientale può utilizzare tutta la sua forza dalla politica interna a quella internazionale, senza dover sottostare a limiti politici o controlli giuridici, agendo nella competizione globale.

https://www.whitehouse.gov/briefing-room/presidential-actions/2021/07/09/executive-order-on-promoting-competition-in-the-american-economy/
https://www.supremecourt.gov/opinions/20pdf/19-508_l6gn.pdf
https://www.scotusblog.com/case-files/cases/abbvie-inc-v-federal-trade-commission/
https://www.ftc.gov/supreme-court-united-states

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