La crisi della "rule of law" negli Stati Uniti

La crisi della "rule of law" negli Stati Uniti

Il vero pericolo per la democrazia americana non viene né dalla emergente supremazia economica cinese, né dal revanscismo del vecchio nemico russo. Gli Stati Uniti soffrono per una progressiva perdita di forza della legge, quella "rule of law" che ha costituito il tessuto connettivo della società americana e a livello costituzionale si declina nel sistema di "pesi e contrappesi".

Ad ogni livello della società americana sembrano perdersi le fondamenta della legge. La sentenza di venerdì 19 novembre con cui il diciassettenne Kyle Rittenhouse, malgrado nel corso del processo sia stato provato che aveva:

  1. comprato illegalmente un'arma,

2. percorso 20 miglia dalla sua città , Antioch in Illinois,  con l'arma in tasca per recarsi a Kenosha, Wisconsin, in cui infuriavano le proteste della minoranza nera per un episodio di violenza poliziesca, con lo scopo dichiarato di "difendere i piccoli commercianti locali";

3. provocato i manifestanti anti razzisti;

4. ucciso a colpi di pistola due manifestanti e ferito gravemente un terzo perché lo stavano minacciando,

è stato mandato assolto da una giuria che ha giustificato il duplice omicidio come legittima difesa. Le giurie sono sovrane, e il rispetto delle sentenze è talmente innervato nel sistema giudiziario americano che l'accusa non può fare appello. Lo stesso Presidente Biden ha chiamato gli americani a rispettare la giuria, pur dichiarandosi molto deluso per il verdetto. Quella giuria non ha applicato né interpretato la legge, ma recitato una parte nella controversia fra due pezzi della società americana. Fra chi vuole la libertà di portare armi per colpire ogni "diverso" da lui, e chi vuole che questa libertà incontri un congruo limite nel diritto individuale e collettivo alla sicurezza personale. E' un fatto che il giovane Rittenhouse ha ucciso, ma per un'interpretazione tutta politica della legge, esce libero dall'aula di giustizia, e persino ricco, grazie ai comitati in suo sostegno creati in ambienti di estrema destra e sponsorizzati  dai fabbricanti di armi. Qualunque sia la valutazione dei fatti, quando l'interpretazione della legge si allontana dalla realtà dei fatti, e viene legalizzato l'omicidio, sono a rischio i legami che tengono insieme la comunità.

In un altro processo in corso in Georgia, tre bianchi che circolavano con furgoni coperti da bandiere sudiste hanno ammazzato a fucilate un afro americano, Ahmaud Arbery. Il fatto non è contestato, ma secondo i tre gentiluomini, l'afro americano si aggirava furtivamente nella loro città ed era già entrato illegalmente in un cantiere edile. Secondo loro. Sono a giudizio a Brunswick, con una giuria di undici bianchi su dodici, e la corte ha rifiutato di introdurre l'argomento razziale perché "pregiudizievole" per gli imputati. La difesa ha chiesto al giudice di proibire l'ingresso in aula ad alcuni attivisti dei diritti civili, fra cui il figlio e due collaboratori di Martin Luther King (Ralph Abernathy e Jesse Jackson), dicendo "ne abbiamo abbastanza di pastori neri". Il pubblico accusatore ha rinunciato a insistere sull'argomento per non inimicarsi la giuria. Anche in questo caso non è la legge ad essere applicata, ma le distorsioni e i paradossi dell'interpretazione della legge che sono imposti dalle opposte visioni politiche che si contrappongono negli Stati Uniti.

A livello politico negli ultimi anni si è assistito al Congresso alla contesa per le nomine alla Corte Suprema, sempre meno secondo regole e prassi, e sempre più in base alla volontà di imporre un punto di vista. E' stata citata innumerevoli volte la contraddizione del Partito Repubblicano che fese ostruzionismo per impedire all'uscente presidente Obama di nominare un giudice della Corte Suprema nel 2016, per poi nel 2020 imporre una votazione anticipata che consentisse ad un altro presidente uscente, Trump, di nominare un giudice ancor più conservatore. In questo modo il terzo pilastro della democrazia americana con presidenza e congresso,  é diventata un'arena politica in cui non conta la legge ma la sua interpretazione politica. Minando il ruolo di arbitro della contesa politica che la Corte aveva giustamente conquistato sin dalla storica sentenza Madison vs Marbury (5 US 137 - 1803), e che ha consentito due secoli di progresso nella civiltà. Incluso il ravvedimento per gli errori commessi, dalla secessione alle guerre indiane, da schiavismo/segregazione alla prevaricazione dell'impresa sull'individuo.

Alcuni commentatori hanno avanzato visioni apocalittiche di questa tendenza, come J. Stiglitz, che vede nella prevalenza delle élites conservatrici ed economiche l'impossibilità di rovesciare le diseguaglianze che sono uno dei mali della società americana. Proprio in relazione alla "rule of law", Stiglitz ha scritto che: "lo stato di diritto, così spesso considerato come la spina dorsale della società americana e della sua economia politica, non è forse così solido come molti immaginano che sia. La “legge”, dopo tutto, può essere ed è stata usata dai potenti per opprimere i deboli. E, come stiamo vedendo oggi, può anche essere usata da una minoranza per ridurre all’impotenza la maggioranza". Completo rovesciamento dell'ammirazione di Toqueville per la saggezza con cui costituzione e classe politica si difendevano dal rischio di "tirannia della maggioranza".

Secondo alcuni analisti nel 2020 a bloccare mettere un limite a violenze e polarizzazione fu l'alleanza informale tra sinistra liberal e partito degli affari, simbolizzato dalla dichiarazione congiunta della Camera di commercio nazionale e delle centrali sindacali AFL-CIO. Le forze del lavoro, tradizionalmente in conflitto fra loro, si riunivano per mantenere la pace sociale e opporsi all'assalto alla democrazia.

Nelle prossime settimane il Presidente Biden, in netto calo di gradimento nei sondaggi,  potrebbe dare un importante segnale sulle possibilità di tornare ad un equilibrato uso di "rule of law" e "checks and balance", quando riceverà il rapporto finale della commissione incaricata di studiare la riforma della Corte Suprema. La questione è al centro stesso della polarizzazione americana: qualunque sia la decisione di Biden, non finirà il tentativo di imporre le visioni conservatrici, ma il sistema politico potrebbe tornare alla sua normale dinamica. Se non riuscirà, rischia di un un ulteriore aumento dell'oppressione su alcune minoranze, prima fra tutte gli afro americani, seguiti da poveri, donne, immigrati e LGBT, a scapito delle potenzialità della multiforme società americana.

https://eu.jsonline.com/story/news/crime/2021/10/28/timeline-kyle-rittenhouse-case-in-kenosha-wisconsin-after-protests-jacob-blake-police-shooting/8437851002/
https://www.nytimes.com/2021/11/19/us/ahmaud-arbery-shooting-race.html
https://st.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-07-13/democrazia-americana-orlo-baratro--173203.shtml?refresh_ce=1
https://time.com/5936036/secret-2020-election-campaign/

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