Ricordo di Valerio Onida (1936 - 2022)
E' morto Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale, docente di diritto Costituzionale all'Università degli Studi di Milano. La sua lunga attività di giurista, non può essere condensata nel limitato spazio di un post, che però contribuisce a utilizzare un "segnale debole" utile per percepire l'importanza e la qualità della personalità pubblica.
Nel febbraio del 2006, a pochi mesi dalla fine del suo mandato di giudice della Consulta, il Professore era venuto alla Fabbrichetta, che muoveva i primi passi, per parlarci pacatamente, ma con accorata passione, della questione carceraria. Un tema, quello della privazione della libertà, che con ogni evidenza coinvolgeva la sua coscienza di uomo libero insieme alla sua ininterrotta ricerca di studioso del diritto.
Il testo completo dell'intervento di Onida di allora - Carcere un ghetto in città - è disponibile sul sito http://www.lafabbrichetta.it/carcere-un-ghetto-in-citta/.
Ne estrapoliamo qui alcune frasi che sintetizzano il senso dell'impegno che Onida si era assunto in ambito penitenziario, come giurista, cittadino e semplice volontario:
- c’è una distanza siderale fra le belle esposizioni ed aspettative delle leggi, e la realtà carceraria;
- che la responsabilità sia politica, giudiziaria, istituzionale, quello che è certo è l’impatto dell’universo carcerario sulla realtà sociale;
- il mondo carcerario appartiene alla città, e qualcuno dice che le carceri contribuiscono a valutare il grado di civiltà di una nazione.
Questo aspetto dell'attività di Valerio Onida è probabilmente fra i meno appariscenti della sua decennale produzione teorica e formativa, ma permette di cogliere la sua visione del diritto come scienza sociale al servizio della cittadinanza e dei singoli uomini.
Nel tempo sarà possibile valutare compiutamente l'ampiezza ed il valore del contributo di Valerio Onida alla nostra comunità civile, e al nostro grado di civiltà.