La prima conferenza stampa di J. Biden
Voci dall'America

La prima conferenza stampa di J. Biden

Ai tempi della presidenza Obama, nella società politica di Washington Joe Biden era descritto come goofball windbag, cioè un pallone gonfiato svogliato (Politico 20 marzo). Dopo la vittoria un pò a sorpresa di novembre, il nuovo presidente è stato il sorvegliato speciale, in attesa della prova del fuoco della prima conferenza stampa.

A oltre due mesi dall’insediamento, la mancanza di una conferenza stampa presidenziale aveva alimentato polemiche e voci incontrollate sulla salute del Presidente. Le voci sono aumentate dopo l'intervista alla ABC News, in cui Biden ha aderito alla definizione del presidente russo Vladimir Putin come “un assassino che pagherà per le sue azioni". In realtà tutti gli ultimi quattro presidenti, dopo Bill Clinton, hanno tenuto ciascuno una sola conferenza stampa alla Casa Bianca nei loro primi 60 giorni. Si deve aggiungere che la pandemia ha tenuto i leader stranieri lontani dalla Casa Bianca per le tradizionali visite di cortesia, occasione di incontro diretto con la stampa, ma molti osservatori ritengono che questo sia stato solo un espediente per tenere sotto controllo la "macchina delle gaffe" di Biden. Questo il numero di conferenze stampa tele visive individuali tenute nei primi 60 giorni di presidenza a partire dalla prima di Eisenhower nel 1955:

Lo staff della Casa Bianca aveva ironizzato sull'attesa ossessiva per per la conferenza stampa, mentre i sondaggi mostravano alti tassi di approvazione di Biden, e una generale approvazione dell'operato presidenziale da parte del pubblico. Lo stesso presidente, quando gli è stato chiesto se fosse pronto per la conferenza stampa, aveva scherzato: "Quale conferenza stampa?"

L'atteso evento è andata in scena a Washington il 25 Marzo, in un ambiente molto diverso da quello che gli americani sono abituati a vedere in tali occasioni. Il presidente era dietro un podio nella Sala Est su uno sfondo di bandiere, ma a causa della pandemia, la presenza dei giornalisti era limitata, e solo 30 sedie, ben distanziate, erano sparse nell'ampia sala.

Nelle osservazioni di apertura Biden ha dichiarato che "la speranza è in arrivo" e ha raddoppiato il suo obiettivo originale sui vaccini COVID-19 promettendo che la nazione somministrerà 200 milioni di dosi entro la fine dei suoi primi 100 giorni in carica. L'amministrazione aveva raggiunto l'obiettivo iniziale di Biden di 100 milioni di dosi all'inizio di questo mese, dopo che la pandemia aveva ucciso più di 545.000 americani.

Nonostante i buoni risultati dei sondaggi, Biden deve affrontare crescenti difficoltà nel portare a termine il suo ambizioso programma legislativo. Le maggioranze al Congresso del suo partito sono strette, l'opposizione repubblicana sembra radicata e non tutti i democratici sono allineati dietro i capi del partito democratico, ad esempio sulla riforma delle regole del Senato sull'ostruzionismo.

Il presidente è stato ripetutamente interrogato dai giornalisti sulla situazione migratoria al confine tra Stati Uniti e Messico, dove un numero crescente di giovani migranti ha messo in difficoltà le strutture governative di controllo e detenzione. Biden ha promesso un migliore accesso dei media ai campi, così come indicato nell'approvazione della normativa da lui proposta, la chiave per migliorare il sistema di immigrazione negli Stati Uniti. "Non posso garantire che risolveremo tutto, ma posso garantire che lo faremo meglio", ha detto.

Biden, che a suo tempo si era autoproclamato una "macchina della gaffe", ha evitato le maggiori insidie nelle domande rivoltegli, anche se a volte divagando e interrompendosi per chiedere improvvisamente: "Sto dando una risposta troppo lunga?". Non si è capito se ha recitato la parte tranquillizzante del nonno saggio ma un pò svanito, o se effettivamente ci sia un fondo di verità negli attacchi della destra estrema che lo descrivono sull'orlo delle dimissioni per motivi di salute.

Il Presidente riassunto i diversi punti critici della politica estera americano che che richiedono azioni immediate, comprese le crescenti preoccupazioni per il programma nucleare della Corea del Nord, l'imminente scadenza del 1 ° maggio per ritirare le truppe statunitensi dall'Afghanistan e la crescente statura della Cina come concorrente economico.

Quello che è stato il più seguito evento televisivo a livello nazionale degli ultimi mesi, è stata un'opportunità per i giornalisti di confrontarsi con Biden e allontanarlo dai percorsi ufficiali attentamente controllati dalla struttura della Casa Bianca. Con grande scorno di D. Trump, non ci sono stati attacchi personali al Presidente, nè invettive di questi contro i membri della stampa che avevano caratterizzato le conferenze stampa del quadriennio passato. Dopo poco più di un'ora Biden ha annunciato la conclusione con un semplice “Folks, I’m going,”, che oltre a chiudere la conferenza stampa, ne ha definito il tono e l'atmosfera.

Il libro

Il Libro

Euramerica

Di Gianfranco Pascazio
Edizioni l'Ornitorinco

Acquistalo ora su: