Corte Suprema: l'ordinaria amministrazione é straordinaria
Molte polemiche hanno coinvolto la Corte Suprema da quando è stata eletta una maggioranza di giudici iper conservatori, forzando le regole parlamentari. La corte è sotto accusa per un eccessiva politicizzazione, specie dopo la sentenza sull'aborto del 24 giugno 2022 (nota come “Dobbs”) che ha cancellato una tradizione giuridica quarantennale col preciso intento di imporre un ritorno al passato sociale e culturale. Dopo quel caso la Corte non ha avuto occasione di occuparsi di casi di rilevanza nazionale. Nemmeno i ricorsi di Donald Trump sulle sue numerose controversie giudiziarie.
Ma alcuni casi attualmente a ruolo, apparentemente ordinari, affrontano questioni di straordinaria importanza per l'impatto che hanno sulla vita degli americani. E' il caso della causa Garland vs VanDerStok. La causa nasce dall'azione giudiziaria di Jennifer VanDerStok, una militante delle associazioni Firearms Policy Coalition, e Mountain States Legal Foundation, contro il Ministero della Giustizia che avrebbe violato con le norma restrittive della ATF le libertà civili e i diritti umani della VanDerStock. ATF (Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) è l'agenzia federale creata nel 1972 a a seguito del Gun Control Act del 1968, che aveva regolamentato la vendita delle armi da fuoco. La norma prevede che i titolari di licenza federale per la vendita di armi da fuoco debbanno controllare i precedenti penali degli acquirenti, registrando ogni vendita, e verificando che ogni arma abbia un numero di serie unico per tracciarne i trasferimenti.
Il nocciolo della questione sta in un tecnicismo tecnico giuridico, perché la norma del 1968 si riferisce ad una definizione univoca di "arma da fuoco", ormai obsoleta, che non si applica più a veri e propri ordigni come i fucili d'assalto semiautomatici leggeri AR-15 e le pistole Glock, che possono essere assemblati con pezzi acquistati in kit disponibili separatamente sul mercato e privi di numeri di serie. L'amministrazione Biden tramite ATF ha emesso un nuovo regolamento nel 2022, aggiornando le definizioni normative per includere i modelli più moderni. Con quello, che per un europeo poco avvezzo alla logica americana delle armi private, sembra un salto logico, VanDerStok aveva chiesto ai giudici ordinari che le armi in mano ai privati non siano incluse nell'obbligo di controllo alla vendita e non debbano obbligatoriamente avere un numero di serie. Inoltre, sempre secondo il ricorso, ATF nel redigere il regolamento sarebbe andata oltre la delega ricevuta dal Congresso. I primi due gradi di giudizio, tribunale distrettuale e Corte d'appello federale, hanno dato ragione alla querelante, in particolare sul punto dell'eccesso di delega. E' chiaro che una decisione della Corte Suprema che permetta a chiunque, inclusi squilibrati e delinquenti, di comprare armi prive di numeri di serie, apre seri problemi di ordine pubblico e sicurezza per i cittadini, ma negli Stati Uniti questi importanti obbiettivi sociali vengono dopo il rispetto delle libertà fondamentali, lette ancora come vennero definite alla fine del '700 nella Costituzione.
Un altro caso di importanza nazionale è City and County of San Francisco vs Environmental Protection Agency. La città di San Francisco gestisce un sistema fognario combinato che raccoglie sia liquami che acque piovane, che in caso di forti piogge possono superare la capacità ricettiva delle strutture, causando traboccamenti fognari e scarichi inquinanti nell'Oceano Pacifico. Il Clean Water Act richiede alle amministrazioni municipali di ottenere un permesso del National Pollutant Discharge Elimination System (NPDES) per tali scarichi. La città di San Francisco ha un piano di controllo degli scarichi che data dagli anni '60, poi migliorato nel 1997 e nel 2019, l'EPA ha rilasciato un nuovo permesso con limiti precisi per l'impianto di trattamento Oceanside di San Francisco. Nel ricorso contro questo provvedimento, il comune di San Francisco ha sostenuto che c'é incoerenza fra il Clean Water Act e le normative EPA. Anche in questo caso due livelli di giudizio, amministrativo e di appello federale, hanno respinto il ricorso di San Francisco, che ha fatto ricorso alla Corte Suprema. In gioco oltre alla questione di merito dell'impianto di Oceanside, c'è tutto il rapporto fra agenzie federali e amministrazioni locali, con queste ultime che rifiutano di vedersi imporre divieti generici dall'agenzia federale.
Si tratta di conflitto di competenza strutturale in qualsiasi stato democratico, qui complicato dal sistema federale e reso più rilevante dall'oggetto ecologico, che ha già visto in casi storici le amministrazioni locali combattere il governo federale, di qualunque colore fosse. Se la Corte desse ragione a San Francisco, verrebbe meno uno strumento chiave utilizzato dall'EPA per ridurre l'inquinamento delle acque e diventerebbe più difficile per i regolatori federali far rispettare i limiti contenuti nei permessi attualmente rilasciati. Viceversa qualora prevalesse il punto di vista di EPA, sarebbero rimessi in discussione programmi di investimento per miliardi di dollari fatti dai servizi idrici delle principali municipalità in base alla corrente interpretazione della normativa.
Insieme ad altri casi rilevanti su immigrazione, pena di morte e sanità, questi due casi sono stati presentati ai giudici supremi nel corso del mese di ottobre e verranno decisi nei prossimi mesi. Le sentenze della Corte Suprema in merito avranno conseguenze dirette sulla vita dei cittadini e sulla società americana nel suo insieme, quindi non si tratta esattamente di ordinaria amministrazione.
https://www.atf.gov/
https://mslegal.org/
https://www.eenews.net/articles/5-things-to-know-about-san-franciscos-supreme-court-fight-against-epa/