Criptovalute e stable coins, nuovi standard della finanza
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Criptovalute e stable coins, nuovi standard della finanza

Riccardo Zeni ha inviato un post in materia di "criptovalute", un argomento che è stato oggetto di un recente intervento del neo Ministro del Tesoro USA, J. Yellen, viene sempre più spesso affrontato dai media, ma di cui ancora non è diffusa la conoscenza dei fondamentali e dei meccanismo di funzionamento.

Riccardo Zeni, una quarantennale esperienza come consulente assicurativo e finanziario, ha approfondito per il blog la questione partendo dal necessario ABC. (gp)

Alcuni tecnocrati anglosassoni parlano da tempo della Digital Drift, una rivoluzione in corso da oltre un quinquennio nel modo di vivere, lavorare, addirittura pensare; il tutto in chiave tecnologica, una svolta assoluta, votata appunto al digitale. Essi sostengono che tra non molto il mondo che siamo abituati a conoscere non sarà più lo stesso, rimarrà un plastico obsoleto, e che ci dovremo abituare ad una nuova realtà, del tutto diversa. Questa realtà sarà dominata da una prepotente, sovrastante presenza di bits, files, megacomputers quantistici, processori ai fotoni, che sarà inaccessibile per i più, destinata a creare perciò l'ennesima “nuova casta”.

Le "criptomonete " sono figlie di questa rivoluzione. La loro genesi esatta non la si conosce, ma per la maggioranza degli esperti il debutto della prima e più famosa tra di esse, il BITCOIN, è riconducibile alla crisi post 2008 ed alla volontà di cercare una strada che ponesse le persone, l'economia, la società civile, al riparo dai disastri che la finanza di vecchia concezione aveva causato e che proprio una dozzina di anni or sono toccava nuovi picchi.

IL DENARO CARTACEO - Nel nostro racconto partiamo da un assunto: tra pochi, pochissimi anni, il denaro cartaceo sparirà completamente. Già nel mondo “digital” si definiscono i biglietti di cartamoneta “coriandoli” ed in ogni modo cercano di convincerci che sono reliquie di un tempo passato, falsificabili, scomodi da utilizzare, portatori di malaffare ed addirittura veicoli del virus.

La cartamoneta sparirà, è già stato deciso, e due nuovi attori giungeranno sul palcoscenico delle future transazioni: da una parte la versione elettronica delle attuali monete fiat, l'e-euro, l'e-dollaro e così via; da un'altra parte, parallelamente, con l'asseverazione delle autorità competenti, le criptomonete o criptovalute ( a secondo della accezione ) destinate a viaggiare in parallelo rispetto alle valute elettroniche ufficiali, a sostenerle e a dare, ove possibile, maggiori strategie di scambio nonché ulteriori flussi di ricchezza.

Le chiamano infatti l'oro digitale, ma ora vedremo che ….. non è tutto oro quello che lampeggia nei vostri wallets.

UN NUMERO MASSIMO - Il fondamento per la creazione di una criptomoneta è il processo di MINING, la “minazione”. Prima di iniziare qualsiasi attività viene stabilito un numero massimo complessivo di monete da creare e sulla base di tale numero un potente computer inizia ad emettere, tramite precisi algoritmi, lunghissime “stringhe” di numeri e lettere. Ciascuna di esse, mai eguale a nessuna altra, corrisponde ad una moneta. Le stringhe create vengono caricate in una blockchain e la prima parte del processo, quella meramente tecnologica, è prossima alla conclusione.

LA BLOCKCHAIN – Chi garantisce riguardo la reale esistenza delle monete, la loro utilizzabilità, scambiabilità ? Le cripto, appena vengono minate, vengono caricate in una blockchain, il grande contenitore digitale che attraverso programmi dedicati permette di immettere nella rete i dati e di leggerne le informazioni. Le blockchain sono di due tipi: aperte, ove ogni utente può caricare ciò che gli interessa caricare oppure private ( o dedicate ) destinate allo storage di un'unica categoria di files. La prima blockchain è nata nel 2008, parallelamente e in stretto legame con il Bitcoin.

Semplifichiamo il concetto di blockchain: si tratta in buona sostanza di un registro digitale aperto, fatto da una moltitudine di sistemi hardware, ove i dati, di qualsiasi tipo, possono essere caricati, per rimanervi preservati ed immutabili. Una transazione di cripto viene registrata in blockchain, ma nel futuro qualsiasi tipo di contratto verrà caricato in blockchain, acquisti immobiliari, contratti societari, diritti d'autore. Molte professioni come conseguenza spariranno e molte ne nasceranno; i notai, ad esempio potrebbero non essere più necessari, per contro fioriranno i centri di creazione di programmi collegati alla blockchain.

ACCENTRATE e DECENTRATE: Creare criptomonete costa, costa molto, in termini di hardware, software e soprattutto energia elettrica. Man mano che il processo di mining prosegue il costo di produzione di ogni singola moneta aumenta, perché aumenta esponenzialmente il lavoro che i computers debbono mettere in atto per creare una nuova singola criptomoneta “diversa da qualsiasi altra”.

Ecco perché le cosiddette FARMS di criptomonete, sorgono quasi esclusivamente nei paesi dove l'energia ha un basso costo. Tali farms sono vere e proprie fabbriche di monete elettroniche sotto forma di files.

Non si tratta di un concetto così complesso da comprendere: creare, minare la prima moneta è a costo zero o poco più, immaginiamo ( non è proprio così ) 150 zeri, poi aaAA001. La seconda moneta sarà eguale, ma aaAA002, e così via. Tutto facile all'inizio, però alla milionesima moneta il processo si complica alquanto; immaginatevi alla miliardesima moneta.

Le cripto, a seconda della regolamentazione contrattuale che le definiscono, possono essere “decentrate” o “accentrate”. Quelle decentrate possono essere prodotte in una molteplicità di farms, tutte collegate alla medesima blockchain, ma situate ovunque nel mondo.

Quelle accentrate sono prodotte da una unica entità, quasi sempre corrispondente all'entità creatrice del progetto.

QUANTE SONO ? - Le criptpmonete presenti sul mercato sono circa 7.200. Ho utilizzato il termine “circa” perchè il numero varia di settimana in settimana. Ogni mese nascono ed entrano nel mercato degli scambi  nuove criptomonete.

Vengono create, come abbiamo visto, con il processo del “mining”; le si immette sul mercato, sulle apposite piattaforme ( es. Coinmarketcap, Plus500, Binance )  ad un prezzo appetibile, appena superiore a quello di produzione e si spera che tramite opportuni meccanismi di commercializzazione esse acquistino appeal e le quotazioni salgano rendendone vantaggioso l'acquisto.

Si tratta di un modo semplificato di fare trading, ma.... perdonatemi, siamo più vicini all'azzardo che alla gestione del patrimonio. Molte criptomonete infatti nascono, ma non decollano, spariscono perciò dopo poche settimane o mesi creando l'ennesimo danno economico alla comunità.

Le stesse monete che “ce l'hanno fatta” non hanno un andamento tale da renderle un investimento sicuro. Bitcoin ne è un esempio, ha fluttuato per anni rendendo pressoché casuale il fatto di guadagnare o perdere acquistandolo o vendendolo.

Come é noto, negli ultimi dodici mesi il valore del Bitcoin è esploso, conseguendo una ( consentitemi ) “innaturale” performance del 430 %, trainata anche dai grandi investimenti di vari personaggi protagonisti della Digital Drift, Elon Musk in testa a tutti.

Molti investitori hanno seguito le orme di codesti guru, poi la settimana passata ecco un bel -16%.

Etherum, la seconda più famosa cripto, ha fatto una corsa prossima al + 554 % in un anno, poi -20 % nell'ultima settimana. Sono segnali di un riassestamento che potrebbe portare lacrime e sangue, uso il condizionale perché nessuno lo può prevedere, o forse qualcuno c'è, ma dubito che lo renderà noto.

Mentre scrivo queste righe la corsa al rialzo è ripartita; visitate la piattaforma COINMARKETCAP, vedrete una bella sequenza di + in verde. Alcuni esperti del settore dicono “la finanza ne ha bisogno, il mondo vuole le cripto”. La storia ci insegna che di BOLLE come questa ce ne sono state un numero infinito, perciò …. andiamoci cauti.

LE STABLE COIN - La volatilità delle criptovalute è uno dei loro maggiori punti di debolezza, si tenta in continuazione di trasformare le cripto in sistemi di pagamento, Bitcoin ed Etherum in prima fila. Numerosi negozi accettano cripto, addirittura municipalità le accettano come sistemi di pagamento di una quota delle imposte (in Svizzera soprattutto).

Siamo però di fronte ad un numero di transazioni irrisorio rispetto al monte transizioni complessivo, non fanno statistica. E' comprensibile: quanti commercianti possono accettare un sistema di pagamento che oggi vale 49.109 dollari ed il giorno dopo può fluttuare del 20% ? Un conto è il trading fine a sé stesso, un conto è la gestione di una attività.

Il mondo delle cripto però non si ferma, a necessità si risponde con una idea e un prodotto. Nascono così le STABLE-COINS; si tratta di criptomonete che per la loro stessa natura, per le regole di “smart contract” che le codificano o per intrinseci sistemi finanziari di aggancio alle valute fiat, rimangono stabili oppure crescono molto lentamente nel valore. Una sorta di crescita programmata, sovente allineata all'inflazione.

Credo ( potrei azzardare un “sono certo” ) siano questi i prodotti che assieme ad altri saranno parte del futuro sistema dei pagamenti. Le Banche Centrali, la BRI (BSI) le hanno benedette e lo stesso FMI nel suo rapporto annuale ha ritenuto le Valute Digitali come le StableCoin utili per aiutare i responsabili politici ad identificare opportunità ed insidie. La ricerca ha dimostrato che le Valute Digitali possono essere un mezzo di pagamento interessante, ma i responsabili politici devono sviluppare regolamenti lungimiranti e basi legali per ridurre al minimo i rischi. Le StableCoin correranno parallele alle e-valute, le completeranno. Le StableCoin risulteranno così essere una Moneta Digitale Affidabile.

Definizione coniata da uno dei più grandi economisti del Novecento, il Premio Nobel Milton Friedman (1912-2006) che nel 1992 dichiarò: “Sono convinto che Internet sarà una delle forze decisive per ridurre il ruolo del Governo. Quello che manca, ma che sarà sviluppato presto, è un' Affidabile Moneta Digitale”.

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Di Gianfranco Pascazio
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