Le responsabilità di Mc Kinsey nello scandalo farmaceutico USA
Negli Stati Uniti non si placano le polemiche per il ruolo dei consulenti di Mc Kinsey & Co nel disastroso scandalo degli oppiacei che ha avuto come protagonista la Purdue Pharmaceutics, uno dei giganti del settore.
La società di consulenza, che era già stata investita venti anni fa dallo scandalo Enron, che sollevò gravi interrogativi etici e legali sulle responsabilità di McKinsey quale consulente strategico di un'azienda che affondò il mercato con le sue irregolarità finanziarie, rovinando migliaia di risparmiatori, ha accettato di pagare quasi 600 milioni di dollari per la sua attività nella promozione delle vendite di oppioidi "turbo", un raro esempio di come un consulente sia ritenuto responsabile nella sua attività di consulenza per i propri clienti.
L'azienda ha raggiunto in Febbraio 2021 un accordo i con procuratori generali di 47 stati, secondo la transazione depositata nel tribunale federale del Massachusetts, mentre lo stato del Nevada ha scelto di proseguire la sua indagine sugli oppioidi e sul ruolo di Mc Kinsey.
L'accordo è stato concluso dopo che i documenti presentati dai querelanti e raccolti dai procuratori statali hanno dimostrato come McKinsey abbia collaborato con Purdue per diffondere l'antidolorifico OxyContin, che è considerato diretto responsabile della morte di 450.000 persone negli ultimi due decenni. La consulenza strategica di Mc Kinsey è continuata anche dopo che l'azienda farmaceutica si è dichiarato colpevole nel 2007 di aver ingannato medici e regolatori sui rischi del suo prodotto di punta, OxyContin, aggirando consapevolmente i controlli della Food and Drug Administration. Dal 2009 Mc Kinsey aveva orientato, e come dimostrato dai documenti, guidato operativamente, l'attività di Purdue, fino a che di fronte alle proporzioni dello scandalo, nel 2014 un manager Mc Kinsey, Arnab Ghatak, ha scritto in una email depositata agli atti che "è opportuna una rapida analisi da parte del nostro comitato rischi per vedere se dovremmo fare qualcosa oltre che eliminare tutti i nostri documenti ed e-mail. Senza aspettare che le cose si complichino e qualcuno si rivolga direttamente contro di noi ".
La società di consulenza, secondo l'accordo firmato, non ammette alcun illecito, ma accetta le restrizioni ordinate dal tribunale sul suo lavoro futuro nel settore dei narcotici che creano dipendenza. McKinsey si è anche impegnata a tenere a disposizione delle autorità tutta la documentazione relativa ai suoi rapporti con il mondo farmaceutico e rendere noti potenziali conflitti di interesse, oltre a includere tutti i documenti relativi su un database disponibile per il pubblico. Appare singolare che ci sia voluto un accordo transattivo e una sanzione milionaria per obbligare la società di consulenza al rispetto delle leggi che migliaia di consulenti e legali applicano quotidianamente.
Gli stati firmatari utilizzeranno le sanzioni civili, che saranno pagate entro il 30 marzo 2021, per i programmi di trattamento, prevenzione e recupero dei pazienti dipendenti da oppioidi. Questa somma si aggiunge ai circa 3,5 miliardi di dollari che la famiglia Sackler, azionista della Purdue, ha accettato lo scorso autunno di pagare al governo federale e ad altri querelanti. Incerto invece il versamento di 8,3 miliardi di dollari che Purdue Pharma ha accettato di pagare quando nell'ottobre 2020 si è dichiarata colpevole di reati federali nella commercializzazione di OxyContin, prima della dichiarazione di bancarotta, che impedirà probabilmente il pagamento delle sanzioni concordate.
Secondo il New York Times, l'importo che McKinsey pagherà è superiore a quanto guadagnato dall'azienda con il lavoro correlato agli oppioidi con Purdue, Johnson & Johnson, Endo International e Mallinckrodt Pharmaceuticals, gli altri suoi clienti produttori di oppioidi.
Le dichiarazioni in merito di McKinsey sono state contraddittorie: ha affermato di ritenere che "il suo lavoro passato fosse legale" negando ogni accusa, ma Kevin Sneader, il global managing partner dell'azienda, ha dichiarato: "Siamo profondamente dispiaciuti di non aver riconosciuto adeguatamente le tragiche conseguenze dell'epidemia che si sta manifestando nelle nostre comunità. Con questo accordo, speriamo di essere parte della soluzione alla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti ". In un comunicato apparso sul sito ufficiale di Mc Kinsay si dice: "ci rendiamo conto di non aver affrontato adeguatamente l'epidemia che si sta manifestando nelle nostre comunità o il terribile impatto dell'abuso di oppiacei e della dipendenza su milioni di famiglie in tutto il paese. Questo è il motivo per cui l'anno scorso abbiamo abbandonato tutte le attività specifiche per gli oppioidi, in qualsiasi parte del mondo."
I manager responsabili dell'operazione Purdue, e lo stesso managing partner di McKinsey per il Nord America, Liz Hilton Segel, sono stati licenziati dalla società in gennaio 2021.
E' particolarmente scabroso che le modalità illecite usate dalla maggiore società mondiale di consulenza nei suoi rapporti di lavoro con un gigante del mondo farmaceutico, emergano proprio mentre nel mondo si è acceso un dibattito sulla posizione di "big pharma" nella gestione dei vaccini a fronte della pandemia. Non si tratta di come affrontare con mezzi eccezionali un fatto eccezionale come il covid 19, ma di come sono state ordinariamente affrontate dall'industria farmaceutica, con il supporto di Mc Kinsey, le precedenti ordinarie emergenze sanitarie come quella degli oppiacei.
https://www.nytimes.com/2021/02/03/business/mckinsey-opioids-settlement.html
https://www.mckinsey.com/about-us/media/mckinsey-statement-on-its-past-work-with-purdue-pharma#
https://www.washingtonpost.com/business/2021/02/04/mckinsey-opioid-settlement-purdue/
Questo post è stato modificato il 7/3/2021 11.42 per correggere un refuso