L'eredità di Joe Biden
Joe Biden fra due mesi lascerà la Casa Bianca, ed è quindi ora di tracciare un bilancio della sua presidenza. La principale preoccupazione del presidente uscente è di assicurarsi che la sua eredità sia opportunamente conservata e raccontata. Operazione che, dal 31° presidente Herbert Hoover in avanti, passa per la costruzione di musei e librerie intitolate all'illustre ex, finanziate da privati e gestite dall'archivio di stato. La funzione delle librerie presidenziali è di "preservare, elaborare e rendere disponibili i loro archivi"; di fatto diventano il braccio operativo del lascito che il presidente ritiene di poter consegnare alla storia degli Stati Uniti. Come tutti i testamenti, lasciti e fedecommessi, e in genere tutto ciò che riguarda l'umana e vana pretesa di condizionare la vita degli altri dopo essere morti, Biden prepara il terreno per scrivere la sua saga.
Quale sarà l'eredità reale di Joe Biden ?
A prescindere dalle diverse valutazioni che gli storici daranno sui quattro anni di presidenza Biden, alcuni commentatori già sottolineano che "l'eredità di Biden potrebbe essere immensa, se il suo successore non smonterà tutto quello che ha fatto" (Charles A. Kupchan - CFR). Forse é per questo che il Presidente in carica ha cominciato a lavorare per la (sua) storia ufficiale, e un primo bilancio politico é riassunto sul sito della Casa Bianca, che enfatizza le realizzazione che Biden ritiene di avere conseguito:
- ricostruzione dell'economia dal basso;
- rilancio degli investimenti in infrastrutture;
- rinnovata leadership mondiale, con più alleati e meno nemici;
- una nazione più equa nell'affrontare problemi sanitari esistenti ed nella gestione della ricerca scientifica ;
- riedificazione del sentimento nazionale; su questo Biden in realtà non è riuscito a fare breccia nel muro repubblicano;
- promesse mantenute su controllo delle armi, criminalità, debito studentesco, immigrazione e giustizia;
- riaprire la possibilità per tutti di costruirsi un futuro americano sostenibile, aperto a nuove comunità.
Il tono é inevitabilmente propagandistico, perché risente dell'azione di supporto alla vice presidente Kamala Harris, e questo dà lo spunto per dire che la prima cosa che Biden lascia in eredità è proprio Harris. Una Harris vincente avrà l'opportunità di continuare sullo spartito descritto sopra, con qualche possibilità di conseguire risultati apprezzabili anche sul lungo periodo strorico. Per contro una Harris perdente aprirebbe la strada anche ad un giudizio negativo sulla presidenza Biden, che non avrebbe un seguito anche per aver fallito il tentaivo di assicurarsi una successione decente. Le pinioni su Harris sono divise, i tre anni di mandato da vice presidente sono stati una parziale delusione. Il ruolo subalterno proprio della carica, è stata poi confermato da una campagna elettorale priva di slanci.
Ci si deve aspettare ancora qualche zampata del vecchio leone, che vorrà lasciare il segno del suo unico mandato, in particolare se gli succederà Trump, che ha espresso l'intento di cancellare tutto quanto fatto da Biden. Ci si deve quindi aspettare ad esempi una raffica di nomine di giudici progressisti, e l'avvio della riforma della Corte Suprema. In politica estera un'iniziativa finale è pssibile in Medio Orente. C'è lo specifico precedente di un W. Clinton alla fine dei due mandati che nel 2000 forzò la mano dei leader di Israele e Palestina, Ehud Barak e Yasser Arafat, con gli Accordi Camp David 2. Altrettanto fece in politica economica George W Bush nel 2008 , firmando nelle ultime settimane di mandato una legge che regalava 700 miliardi di dollari al settare finanziario, già scosso da quella che sarebbe stata la crisi del 2009. Due precedenti non troppo fausti, visto che ancora oggi quei due problemi sono irrisolti, e causano instabilità e sofferenze inaudite.
Dovento anticipare un epitaffio, direi che Biden sarà ricordato come l'ultimo presidente espressione della politica del XX secolo, nel bene e nel male. Biden per qarant'anni in diversi ruoli ha perseguito l'ideale di una repubblica parlamentare basata sul consenso, non solo per servire la sua personale ambizione e le lobby che lo hanno sostenuto. Ambizioni e lobby certamente esistenti ma non prevalenti. Al contrario nella politica attuale talvolta si fatica a percepire spessore umano e professionale (quindi politico) al di sopra dell'ansia da prestazione comunicativa che su social e altri media i politici di ogni rango devono sfoggiare senza soste, h24. Inoltre che piaccia o no, è anche il Presidente che ha saputo ricompattare alleati Europei e Asiatici contro azioni russe e cinesi non orientate a un nuovo e più avanzato equilibrio mondiale, ma solo a realizzare conquiste territoriali predatorie. Anche su questo se ci sarà continuità, con una Presidenza Harris, il lascito di Biden sarà fruttifero, mentre un ritorno di Trump si risolverebbe nella cancellazione della dottrina Biden e nella vittoria di Putin, cui Trump è istintivamente affine, perché entrambi tendenti all'autoritarismo.
https://www.whitehouse.gov/therecord/
https://www.archives.gov/presidential-libraries