"Trifecta": in politica vincere troppo non sempre fa bene
Nel gergo politico americano una trifecta, o tripletta, si verifica quando un partito detiene il potere esecutivo e, allo stesso tempo, la maggioranza in entrambe le camere della legislatura di uno stato o a livello nazionale. Attualmente le triplette sono nei 50 stati USA, 38, 15 democratiche e 23 repubblicane, mentre prima dell'ultima tornata elettorale di novembre 2020 erano 16, 8 democratiche e 8 repubblicane, a conferma dell'aumentata polarizzazione dell'elettorato.
Va ricordato che nel sistema politico americano l'esecutivo è eletto direttamente dai cittadini e non é sottoposto a voto di fiducia del legislativo, per cui l'egemonia nell'intero processo legislativo, dovrebbe in linea di principio avere per effetto una maggiore fluidità dell'azione di governo.
Nell'esperienza pratica il controllo completo delle due funzioni, pur essendo un vantaggio per chi detiene la maggioranza, limita anche la dialettica parlamentare presentando alcuni inconvenienti. Le leggi approvate, sia pure mediante compromessi, con ampie maggioranze bipartisan, tendono a resistere alla prova del tempo, mentre quelle imposte da una maggioranza rischiano di essere spazzate via da un cambio di maggioranza. L'Obamacare è l'esempio classico: approvato da un Congresso controllato al 60% dal partito del presidente, è stato immediatamente oggetto di un tentativo di abrogazione non appena mutata la maggioranza, ed è tuttora attaccato con un diffuso contenzioso a livello amministrativo e giudiziario.
Inoltre la minoranza, se non ha modo di ottenere contropartite politiche per la partecipazione all'approvazione dei provvedimenti proposti dell'esecutivo, ha come unica risorsa l'ostruzionismo (filibustering), che rischia di provocare danni maggiori di qualunque compromesso. L'allungamento dei tempi di approvazione di ogni provvedimento porta infatti ad inceppare l'attività di governo e non è mai utile, benché la maggioranza abbia la possibilità, nel Senato USA, di chiudere l'ostruzionismo (cloture). Questo istituto introdotto nel 1917, oltre a richiedere una maggioranza più ampia (60 voti), può ritorcersi politicamente contro chi lo applica, che può essere facilmente accusato di imbavagliare il parlamento.
Le opinioni sui vantaggi della tripletta sono contrastanti, per alcuni è una situazione positiva , indesiderabile per altri. Per i favorevoli, le triplette sono portatrici di efficienza ed evitano lo stallo che si verifica quando l'esecutivo è bloccato da un legislativo di segno opposto. I contrari sostengono che le triplette diminuiscono la reale produttività del governo, che libero dall'opposizione può aumentare senza controllo la spesa pubblica. I contrari sostengono anche che in questa situazione l'eccessiva libertà di azione dell'esecutivo comporta il rischio di abusi di potere non controllabili dall'opposizione. Estremizzando, l'esecutivo che controlla completamente il legislativo potrebbe essere indotto addirittura a varare modifiche di sistema, per prepararsi al momento in cui dovesse perdere il potere. Questo è possibile anche senza incidere sulle istituzioni, ad esempio affidando incarichi politici e amministrativi che durino oltre il ciclo politico-legislativo, e analogamente per misure economiche come l'aggiudicazione di appalti statali, le sovvenzioni con fondi pubblici e le emissioni di debito pubblico di lungo periodo.
In ogni sistema politico, ed in particolare in quello americano, la dialettica parlamentare fra maggioranza ed opposizione contribuisce alla continuità e stabilità nella legislazione, anche se può facilmente degenerare nei modi, se la contrattazione diviene permanente e infinita, e nei risultati, che possono rivelarsi puramente spartitori. Come sempre, "est modus in rebus".
https://ballotpedia.org/State_government_trifectas
https://thehill.com/homenews/senate/534527-senate-democrats-leery-of-nixing-filibuster
