Verso le elezioni: dalle urne non uscirà solo il nuovo presidente
Voci dall'America

Verso le elezioni: dalle urne non uscirà solo il nuovo presidente

Gli occhi del mondo sono puntati su Washington e cresce l'attesa per sapere chi, fra Donald Trump e Kamala Harris, sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca. Un'attesa che non coinvolge tutti gli americani visto che l'astensionismo è sempre alto, come si vede dal dato sull'affluenza in questo secolo:

Ma gli elettori nelle urne del 5 novembre faranno molte altre scelte. Prima di tutto il Congresso:  si rinnovano  un terzo del Senato (34 seggi) e l'intera Camera dei Rappresentanti (435 seggi).

Al Senato attualmente l'equilibrio fra i due campi è assoluto, dopo la tornata del 2022, con i democratici che hanno la maggioranza solo grazie a due indipendenti e al voto decisivo del presidente dell'assemblea (47 D - 49 R - 2 I). A novembre saranno rinnovati i mandati di trentaquattro senatori, e almeno nove stati possono dare risultati suscettibili di alterare l'equilibrio: Michigan, Ohio, Pennsylvania, Wisconsin, Arizona, Nevada, Montana, Nebraska e Texas. Ad esempio in Ohio, lo stato del candidato repubblicano alla vice presidenza J. D. Vance, per il senatore democratico Sherrod Brown, sarà difficile conservare il seggio che detiene dal 2007, unico eletto democratico in uno stato che vota costantemente repubblicano. Il suo avversario Bernie Moreno, sostenuto da Trump, secondo i sondaggi sarebbe in vantaggio di 8 punti. Altri due stati che i democratici potrebbero perdere sono il Montana, e il Nebraska, dove i sondaggi segnalano vantaggi abissali per i candidati repubblicani. Per contro in Texas, Pennsylvania, Wisconsin, Nevada e Arizona, il vantaggio del candidato democratico è stimato sotto i due punti percentuali sul rivale repubblicano.

Il controllo della Camera, attualmente in mani repubblicane (212 D - 220 R - 3 seggi vacanti) sarà probabilmente deciso da 27 collegi in cui i candidati sono dati vicinissimi nei sondaggi. Ai repubblicani per mantenere il controllo della camera basterebbe vincere in 12 di questi 27 collegi. Fra gli stati chiave la California (nel 2022 D 42 - R 11) , dove almeno quattro seggi repubblicani uscenti sono a rischio in distretti che hanno votato per Joe Biden nel 2020, oltre a New York (nel 2022 D 42 - R 11) e al New Jersey (nel 2022 D 19 - R 8) , dove il voto premia in modo opposto i due partiti fra città e sobborghi, e i repubblicani sono dati in forte aumento.  

In merito sono molto chiare la mappe interattive pubblicate questa settimana sui siti di Newsweek (https://www.newsweek.com/map-house-seats-most-likely-flip-congressional-elections-1973749) e New York Times (solo per abbonati https://www.nytimes.com/interactive/2024/us/elections/house-election-swing-districts.html).

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A livello locale,  in 44 dei 50 stati si rinnovano il 5 novembre 85 delle 99 assemblee statli, coinvolgendo il 79% dell'intero corpo elettorale.  Inoltre saranno eletti 11 governatori, (Delaware, Indiana, Missouri, Montana, New Hampshire, North Carolina, North Dakota, Puerto Rico, Samoa Americane, Utah, Vermont, Washington, West Virginia),  9 vice governatori, 10 procuratori generali, 7 segretari di stato. Oltre a un centinaio di cariche elettiva di funzionari amministrative locali (Agricoltura, Assicurazioni, Servizi Pubblici, Istruzione). Queste elezioni che hanno un significato locale sono progressivamente attratte nel grande gioco nazionale per la polarizzazione dell'elettorato.

Ci sono poi i referendum, che per quantità e importanza degli argomenti, hanno un posto di primo piano nel futuro di milioni di americani. 159 referendum statali hanno passato il vaglio di costituzionalità delle Corti Supreme locali in 41 stati. 146 saranno decisi il 5 novembre, gli altri entro la fine dell'anno. Qualche sorpresa è ancora possibile, visto che solo questa settimana la Corte Suprema dell'Arizona ha deciso di bloccare il referendum locale sulla legalizzazione della marijuana per difetto di chiarezza nel quesito elettorale. Gli argomenti sottoposti agli elettori sono i più disparati: aborto, cittadinanza, sistemi elettorali, salario minimo, uso di sostanze, finanziamenti alla scuola privata. Come si vede tutti temi su cui lo scontro politico conservatori-progressisti si concretizza a livello locale diventanto motore del cambiamento sociale.

Il numero di scelte che gli elettori americani devono fare fare rende anche chiaro perché vengano utilizzate macchine meccanografiche per esprimere il voto, e perché si moltiplicano le controversie legali prima e dopo l'election day (vedi su questo blog il post "Verso l'election day: come nel 2020 si prepara la battaglia legale" del 19 ottobre 2024).

Pur afflitta da problemi strutturali come la crisi della rappresentanza, l'indebolimento di alcune istituzioni e i conflitti fra potri dello stato, la democrazia americana nell'election day riesce comunque a dare segni di vitalità

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