Verso l'election day: il voto anticipato
Per le peculiarità del sistema politica americano, l'elezione presidenziale è già in corso, e il 5 novembre rappresenterà solo a fine di un lungo procedimento di voto.
Vanno fatte due premesse: la prima, che per la Costituzione americana le regole elettorali sono di competenza dei singoli stati, e che l'interpretazione data nel tempo al dettato costituzionale, con l'avallo della Corte Suprema, ha esteso qusta riserva alle opzioni su modi e tempi usati per esprimere il voto (US Costitution articolo 1.4) .
Seconda premessa, il sistema di voto americano è basato su macchine meccanografiche e non su schede cartacee, e anche le macchine possono variare da stato a stato. Un sistema che ci appare inutilmente complicato, ma regge sia in termini di efficienza che di sicurezza, come dimostrato nel 2020 dalle rapide archiviazioni delle delle sterili accuse di manipolazione delle macchine fatte da D. Trump. Peraltro il voto presso il seggio nella data nel "election day" sta diventando una modalità secondaria, visto come negli ultimi venti anni è aumentato il ricorso degli elettori al voto anticipato. Una popolazione sempre più mobile e digitalizzata dimostra una preferenza irresistibile per modalità lontane dal classico deposito della scheda nell'urna elettorale.
In questa materia, le normative statali esistenti si possono raggruppare in tre categorie:
- stati che non permettono il voto anticipato a tutti ma richiedono un motivo valido per votare per posta;
- stati che ammettono al voto anticipato tutti gli elettori e ma richiedono un valido motivo valido per votare per posta;
- stati che accettano ogni forma di voto anticipato per tutti gli elettori.
Come si può vedere dai dati pubblicati dal centro studi indipendente "Election innovation" riassunti nella tabella che segue, la maggioranza dei voti è ormai anticipata e la percentuale di voti espressi anticipatamente di persona aumenta in diretta correlazione con le opzioni lasciate agli elettori sul voto anticipato. Negli stati che adottano norme più restrittive, la percentuale dei voti anticipati cala drasticamente, e si può prevedere che nella votazione in corso il trend sarà confermato, visto che ormai pochissimi stati sono rimasti ancorati alle norme più restrittive.
|
2016 |
2020 |
||
|
Numero di stati |
% sui voti espressi |
Numero di stati |
% sui voti espressi |
Voto
anticipato di persona e per posta aperti a tutti gli elettori |
32 |
53% |
46 |
69% |
Voto
anticipato di persona aperto a tutti; voto per posta solo per validi motivi |
7 |
45% |
4 |
76% |
Voto anticipato di persona non previsto; voto
per posta concesso solo per validi motivi |
12 |
10% |
1 |
18% |
Voto anticipato diretto e postale hanno in comune la modalità con cui le autorità consegnano agli elettori le schede prima del giorno delle elezioni. Ampie differenze sussistono quanto a procedure di consegna del voto, e quanto all'arco di tempo disponibile per esercitare il voto anticipato. Differenze che si rivelano decisive nel determinare poi il tasso di utilizzo da parte degli elettori in ciascuno stato. Già nel 2020 è significativo che tutti gli stati tranne uno abbiano offerto una forma di voto anticipato.
Molti elementi influiscono sulla diffusione del voto anticipato, ed è molto difficile prevedere come si stiano comportando gli elettori in queste settimane che precedono il giorno delle elezioni. Le polemiche pre elettorali influiscono direttamente su questa scelta. Sul versante repubblicano infatti, dopo che nel 2020 Donald Trump aveva bollato il voto anticipato come fonte di brogli, si registra un cambiamento di tono in questa fase della campagna 2024. Forse delusi dal fallimento di ogni azione politica e giudiziaria per ribaltare il risultato delle urne usando questo argomento, e le condanne a risarcimenti milionari verso funzionari elettorali e società produttrici di macchine elettorali diffamate, i repubblicani stanno esortando i loro sostenitori a votare in anticipo, essendosi forse convinti che il successo dei democratici nel 2020 sia spiegato anche da questo fattore.
In realtà esistono due distinte posizioni dei repubblicani sul voto anticipato: la co-presidente del Comitato nazionale repubblicano, Lara Trump, ad esempio, incita gli elettori a inviare una valanga di schede elettorali prima del giorno del voto. Per contro il Trump maior, il candidato, continua a sostenere che il voto anticipato è "stupido" o che è motivo di frode. E molti ferventi repubblicani fra i pubblici ufficiali conducono dei veri e propi sabotaggi del voto anticipato, rimuovendo le urne destinate a raccogliere queste schede. L'impressione è che semplicemente ai repubblicani interessi il voto anticipato, se è espresso per loro, mentro lo ritengono farudolento se espresso per l'avversario.
Per contro fra i democratici la spinta al voto anticipato è determinata anche dal tentativo di aggirare le regole locali che tendono a limitare l'esercizio di voto da parte delle minoranze, deprecabile uso in alcuni stati in particolare nel sud. Le cornache riportano casi di sceriffi che hanno rimosso le urne destinate a ricevere il voto anticipato di persona, e che identificano in modo intimidatorio gli elettori che si recano di persona a depositare il loro voto prima del 5 novembre.
Dopo il 5 novembre anche questo aspetto dell'elezione presidenziale sarà chiarito e sviscerato, ma certo resta la peculiarità di un sistema elettorale in cui, con facilità legislatori statali e funzionari di ogni livello hanno la possibilità di incidere sui risultati con il solo aggiustamento di qualche termine amministrativo.
il dettaglio delle regole stato per stato è disponibile qui
https://electioninnovation.org/research/expansion-voting-before-election-day/