Attenti a quei due (estremisti): Mike Flynn e Sidney Powell
Il 23 Dicembre, Fox News, riportava: : "il circolo non ufficiale di consiglieri di Trump include ora un criminale perdonato (Mike Flynn), un complottista QAnon (Marjorie Taylor Greene), un consigliere commerciale della Casa Bianca (Peter Navarro ) e l'ex amante di un agente russo (l'ex CEO di Overstock, Patrick Byrne che ha avuto una relazione con Maria Butina, l’avvocatessa russa che si è dichiarata colpevole di aver cospirato negli USA come agente russo). Tutte persone che non hanno più niente da perdere” e sembrano spingere il Presidente uscente verso la crisi istituzionale in quella che può ben essere definita una roulette russa. La rete TV solitamente tenera con Trump, non ha esitato nel pubblicare la dichiarazione di un anonimo funzionario della Casa Bianca, creando più di un imbarazzo al Presidente uscente.
Due sono i protagonisti di questo nuovo "cerchio magico" di complottisti che si è formato intorno a Trump. L’ex generale dell'esercito Mike Flynn, già direttore della Defense Intelligence Agency (DIA), e per 23 giorni Consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, dimessosi perché nell'inchiesta Muller emersero suoi contatti illeciti con l'ambasciatore russo a Washington. Dichiaratosi colpevole di falsa testimonianza per evitare la prigione, ha successivamente cambiato avvocato, scegliendo Sidney Powell, che gli ha consigliato di ritrattare la confessione e ottenuto l'interruzione delle indagini, prima del perdono presidenziale il 25 Novembre 2020. L’ex generale “perdonato” in una riunione alla Casa Bianca ricostruita da “Politico” e confermata da altri media, avrebbe apertamente proposto a Trump di ordinare in base alle sue "prerogative militari, di far ripetere le elezioni negli stati contestati”. Nella riunione, Flynn ha avuto il supporto di proprio Sideny Powell, il controverso avvocato estremista, già allontanata dal team di R. Giuliani, e bersaglio di una probabile azione per diffamazione da parte di Dominion, l'azienda falsamente da lei accusata di avere manipolato le elezioni. Powell, che con Flynn è considerata vicina al movimento complottista segreto QAnon, ha portato il supporto dei precedenti, ricordando che nella storia "la legge marziale è stata ordinata 64 volte". Un supporto esterno è arrivato dal presidente del GOP dell'Arizona, Kelli Ward, traballante dopo la sconfitta elettorale nel suo stato, che ha esortato Trump a "attraversare il Rubicone" e imporre la legge marziale. Decisamente contrari il capo dello staff presidenziale, Mark Meadows, e il consigliere legale della Casa Bianca Pat Cipollone, che nel corso della riunione avrebbero minacciato le dimissioni se Trump avesse dato seguito alla proposta insurrezionale di Flynn.
La dichiarazione temporanea della legge marziale è una prerogativa tanto del Presidente che dei Governatori degli Stati, regolata nel tempo da diversi provvedimenti, dal Insurrection Act voluto dal Presidente Jefferson nel 1807, al National Defense Authorization Act del Presidente George W. Bush nel 2004 ( US 109-364).Tralasciando i casi di richiesta del Governatore dello Stato, e di calamità naturali (incendio di Chicago 1871 - terremoto di San Francisco 1906), la scuola di legge della Cornell University ha censito dopo la seconda guerra mondiale:
- 1957, dopo che il governatore Faubus aveva mobilitato la Guardia Nazionale dell'Arkansas per resistere alla desegregazione ordinata dal tribunale a Little Rock, il presidente Eisenhower inviò soldati federali per mettere la milizia locale sotto l'autorità federale;
- 1962, il presidente Kennedy inviò truppe federali a Oxford, Mississippi, quando i funzionari federali non furono in grado di controllare le rivolte all'Università del Mississippi per l'ammissione di uno studente afroamericano;
- 1964 giugno e settembre, il presidente Johnson inviò truppe in Alabama per far rispettare i decreti del tribunale che aprivano le scuole ai neri;
- 1965, il presidente Johnson ha utilizzato le truppe federali e le guardie locali federali per proteggere i partecipanti a una marcia per i diritti civili. Il presidente ha giustificato la sua azione sulla base del fatto che esisteva una notevole probabilità di violenza perché le autorità statali si rifiutavano di proteggere i manifestanti.
Si tratta di interventi per disordini legati a manifestazioni violente contro decreti federali, situazioni non esattamente sovrapponibili a quella attuale, in cui il Presidente agirebbe "a freddo" per il presunto ristabilimento della legalità elettorale. Oggi però Trump finirebbe per porsi in conflitto con il potere giudiziario, che si è già espresso 62 volte sulla controversia elettorale, sempre contro gli argomenti del Presidente uscente. Da un punto di vista teorico, se Trump avesse avuto davvero prove di diffuse illegalità elettorali, avrebbe anche potuto dichiarare la legge marziale il 4 Novembre scorso, ma farlo dopo avere chiesto senza successo l'avallo del potere giudiziario, violerebbe il principio di separazione dei poteri.
Questo principio cardine del sistema democratico americano non permette invasioni di campo neanche indirette, fra esecutivo, giudiziario e legislativo. La posizione del Congresso in questo senso diventerebbe cruciale, come sembra suggerire il paragone con un'altra situazione di uso estremo delle prerogative presidenziali. Nel 1952, il Presidente Truman aveva emanato un ordine esecutivo che consentiva al Segretario del commercio Charles Sawyer di nazionalizzare la acciaierie bloccate da scioperi, in quanto la loro produzione era considerata strategica durante la guerra di Corea. Una materia ben diversa, ma è interessante notare che la Corte Suprema (Youngstown Sheet & Tube Company v. Sawyer, 343 US 579 - https://supreme.justia.com/cases/federal/us/343/579/) dichiarò incostituzionale l'ordine presidenziale perché la Costituzione non
dà un tale potere al Presidente USA, se non in presenza di un atto legislativo votato dal Congresso. Seguendo questo criterio, in assenza di autorizzazione del Congresso, la Corte Suprema potrebbe quindi annullare l'eventuale dichiarazione della Legge Marziale da parte di Trump.
Forse le mosse consigliate dai due nuovi fedelissimi di Trump non costituiscono tecnicamente il reato di sedizione, ma hanno senza dubbio l'effetto di danneggiare ulteriormente le istituzioni americane, che in queste settimane condivide con il Ghana l'attenzione della stampa e degli enti specializzati nelle violazioni delle libertà democratiche e del diritto di voto.
Nei prossimi mesi seguire le attività di M. Flynn e S. Powell sarà un utile sistema per capire l'evoluzione dell'estrema destra complottista e sovranista americana.
Approfondimenti
https://www.foxnews.com/media/trump-turns-on-advisers-huddles-with-election-fraud-advocates
https://www.politico.com/news/magazine/2020/12/24/flynn-martial-plot-legality-450344
https://www.newyorker.com/magazine/2020/12/14/a-tycoons-deep-state-conspiracy-dive
https://www.sltrib.com/news/politics/2020/12/21/former-overstockcom-ceo/