Diario - sostegno a Biden, rischi cyber e vecchia politica
15 giugno – l’Attorney General, Merrick Garland, ha incontrato i capi delle redazioni di NY Times, CNN e Washington Post per discutere su come l'amministrazione sta operando sulle rivelazioni secondo cui il Dipartimento di Giustizia di Donald Trump aveva segretamente indagato sui giornalisti e sulle loro fonti. Secondo le informazioni trapelate, durante la presidenza Trump il Dipartimento di Giustizia avrebbe controllato i tabulati telefonici dei giornalisti alla ricerca dei loro informatori, in violazione del Primo Emendamento. Garland ha promesso alla commissione per gli stanziamenti del Senato che avrebbe istituito nuove direttive che fossero "più protettive per la possibilità dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro".
15 giugno – Nuove accuse di hackeraggio sono state rivolte alla società cinese Pulse Connect Secure che avrebbe coordinato gli hacker che hanno preso di mira il gigante delle telecomunicazioni Verizon e la più grande agenzia idrica del paese. All'inizio di questo mese era stata diffusa la notizia che anche il sistema della metropolitana di New York City, il più grande del paese, è stato violato. Il governo sta inoltre indagando sulle ricadute della campagna di hacking di SolarWinds lanciata dalle spie informatiche russe, che si è infiltrata in dozzine di aziende del settore privato e think tank, nonché in almeno nove agenzie governative degli Stati Uniti ed è andata avanti per gran parte del 2020.
16 giugno - un sondaggio nazionale pubblicato dalla Monmouth University, pur mostrando il permanere del sostegno a Biden il cui operato è approvato dal 48% degli intervistati contro un 43% di contrari (era 54% - 41% in aprile) preoccupa i democratici su due fronti: la percentuale di americani che approvano l’azione del presidente Biden è diminuita nelle ultime settimane, e crescono velocemente fra gli elettori democratici i delusi dall’azione del Congresso, che sono saliti dal 17 al 41%.
17 giugno - Jeff McConney - un vicepresidente senior della Trump Organization - ha testimoniato davanti al gran giurì speciale di Manhattan. McConney, che è il primo membro dello staff della Trump Organization chiamato a testimoniare, non è un funzionario qualunque ma il “cassiere” di Trump. Il contenuto secretato della sua testimonianza potrebbe avere implicazioni importanti per l'indagine per reati finanziari che potrebbe portare ad incriminare Trump, insieme agli altri dirigenti della sua azienda o l'azienda stessa.
18 giugno – la Corte Suprema ha reso due delle decisioni più attese del ruolo del primo semestre, aventi ad oggetto la liceità della legge nota come Obamacare, e la possibilità per l’amministrazione comunale di Filadelfia di discriminare un’associazione cattolica che si rifiuta di inserire le coppie dello stesso sesso fra i potenziali genitori adottivi. In entrambe le decisioni un’insolita maggioranza mista ha sostenuto le tesi liberali, scatenando la reazione dei giudici più conservatori. In particolare, il giudice Samuel Alito, ha reso note le sue opinioni caustiche accusando i suoi colleghi di emettere sentenze finalizzate a disinnescare le tensioni politiche piuttosto che a interpretare la legge. Nella disputa sull'Obamacare, Alito ha accusato sarcasticamente la maggioranza di indulgere in sofismi legali per evitare il passo politicamente controverso di abbattere la storica legge sanitaria. Più correttamente è evidente che dopo 18 mesi di pandemia, i cittadini americani si sono fatti un'idea più precisa ed estensiva delle loro necessità in termini di welfare sanitario. Nel mirino di Alito è finito lo stesso Chief Justice Roberts, estensore del parere di maggioranza che ha cassato il bando di Filadelfia contro i servizi sociali cattolici riottosi. Alito lamenta che la lettura da parte di Roberts dell'ordinanza di Filadelfia e di una legge statale sia stata “talmudica”, tanto che la sentenza non potrà costituire un precedente valido per altri casi futuri e potrà facilmente essere elusa con piccoli aggiustamenti. Non è ancora chiaro se il dissidio tra i conservatori dell'alta corte avrà un seguito quando i giudici in autunno saranno chiamati a dirimere un caso che potrebbe capovolgere o ridurre il diritto costituzionale all'aborto che la corte ha stabilito nella storica sentenza Roe contro Wade del 1973.
18 giugno – nuovi guai per Sidney Powell, uno dei principali legali di Trump nella guerra (persa) sulla regolarità delle elezioni di novembre 2020, già oggetto di un’azione per danni e diffamazione da parte di una società da lei accusata di fornire macchine elettorali truccate, che ora deve difendersi da nuove accuse. Il commissario democratico all'agricoltura della Florida, Nikki Fried, competente per il controllo sugli enti di beneficenza e le donazioni, ha sollecitato l’apertura di un’inchiesta contro Defending the Republic, un'associazione no profit diretta dall'avvocato Powell che coordina il sostegno finanziario a Trump, che non rispetterebbe la legge statale della Florida sulle modalità di raccolta dei fondi.
https://www.politico.com/news/2021/06/17/alito-supreme-court-trump-495121